Instancabili e in continuo fermento creativo, dopo l’enorme successo ottenuto la scorsa stagione con “Oblivion Show 2.0” ritornano a Piacenza gli Oblivion con il nuovo lavoro “Othello, la H è muta…”.
Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Municipale di Piacenza martedì 31 marzo alle ore 21, ultimo appuntamento del cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa 2014/2015 “Tre per Te”, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con la Fondazione Teatri, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren.
Insieme da più di dieci anni, interpreti dell’irresistibile parodia “I Promessi sposi in 10 Minuti” (che suYouTube ha ormai superato tre milioni di visualizzazioni) e con centinaia di date al loro attivo, i cinque sono sempre richiestissimi da tutti i teatri italiani per la loro personalissima comicità che mixa la tradizione comica italiana e una preparazione tecnica vocale di indiscutibile qualità.
In “Othello, la H è muta”, che ha debuttato il 17 agosto 2013 al prestigioso Ravello Festival che ne ha commissionato la creazione in occasione delle celebrazioni wagneriane e verdiane, gli Oblivion – ovvero Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli – demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’ “Othello” di Shakespeare che l’ “Otello” di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico. Al loro fianco sul palco, il maestro Denis Biancucci, sesta entità di questo delirio teatrale, che li accompagna al pianoforte e ingaggia con loro anche un esilarante match a colpi musicali. La consulenza registica è di un grande nome del teatro italiano: Giorgio Gallione.
In novanta minuti il quintetto gioca a tutto campo con arie d’opera, canzoni pop, citazioni irriverenti e gag esilaranti. Le vicende di Otello, Desdemona, Cassio e Iago vengono rivisitate passando per Elio e le Storie Tese, Gianna Nannini, Lucio Battisti, Rettore, i classici Disney, l’Ave Maria (quella di Schubert ma non solo…), Little Tony, Pupo e molti altri. Nello stesso modo anche le arie di Verdi vengono riviste e mixate con il coro della Champions League, con Freddy Mercury, con l’Hully Gully, mentre i testi di Shakespeare vengono riscritti in stile Ligabue, Vasco Rossi, Dario Fo.
“Othello, la H è muta” diventa uno spasso nel quale la parodia, genere teatrale del quale gli Oblivion sono maestri, non riguarda solo le vicende, ma si estende alle note di Verdi e alle parole di Boito e Shakespeare. Un esperimento ardito che i cinque artisti affrontano con totale naturalezza.
Varietà di linguaggi, “esercizi di stile” e tante citazioni pop per uno show che non mancherà di divertire e conquistare ogni tipo di pubblico teatrale, dal più esigente al più scanzonato.