Giovanni Mutti avrebbe impugnato per primo il coltello rivolgendolo alla moglie Angela Lanza. Si aprono nuovi scenari sull’omicidio avvenuto la notte tra giovedì e venerdì scorsi nella villa di Quarto dove l’uomo, 64 anni, è stato accoltellato dalla moglie di 62. Un omicidio che, secondo quanto raccontato dalla donna agli inquirenti, sarebbe scaturito al culmine di una violenta lite. Già da tempo, in effetti, i due vivevano da separati in casa, una relazione costellata di litigi, spesso anche violenti come testimoniano i numerosi referti medici stilati in più occasioni negli ultimi anni e che dimostrerebbero come la donna fosse vittima di frequenti percosse. Ebbene quella sera il copione si sarebbe ripetuto. Mutti e la moglie avrebbero cominciato a litigare furiosamente quando, secondo una più accurata ricostruzione, l’uomo avrebbe impugnato con una mano un coltello da cucina puntandolo al volto della donna. Con l’altra mano avrebbe cominciato invece a stringere il collo della moglie. La donna, a quel punto, avrebbe cominciato a dimenarsi tentando dapprima di scagliare il televisore contro il marito: la tv, però, sarebbe caduta ai piedi dei due senza colpire nessuno. L’uomo nel frattempo avrebbe appoggiato su un mobile il coltello impugnato poco prima: è a quel punto che la moglie avrebbe afferrato la lama e inferto il fendente all’uomo, forse alla cieca, forse solo per ferirlo e costringerlo a lasciare la presa. Una ricostruzione che attende ancora conferme ufficiali, ma che si coniuga con la dinamica degli eventi raccontata dalla donna stessa agli investigatori.
Intanto questa mattina, sabato 28 marzo, la dottoressa Luisa Andrello, coadiuvata dai tecnici Carlo Torreggiani e Viola Lamberti, ha eseguito l’autopsia sul corpo di Mutti. L’uomo è stato colpito al petto con il coltello da cucina una sola volta, un unico fendente che però ha forato un polmone e reciso un’arteria: lesioni che hanno causato la morte dell’uomo per dissanguamento.
Giovanni Mutti era originario della Valnure e aveva lavorato nell’omonima e conosciuta ditta di trasporti a conduzione familiare. Delle indagini, coordinate dal pm Antonio Colonna, si sta occupando la squadra mobile della polizia guidata dal commissario Salvatore Blasco. Colonna non ha spiccato nessuna misura di custodia cautelare ritenendo che non sussistano gli estremi per la reiterazione del reato, il pericolo di fuga o la possibilità di inquinare le prove. Per ora Angela Lanza resta denunciata per omicidio volontario, ma se venisse confermata la dinamica della tragedia potrebbe subentrare anche la legittima difesa.