Psc, il futuro di Piacenza che non interessa a nessuno. L’appello dei grillini

Con il Psc si decidono le sorti urbanistiche, ma non solo, del Comune di Piacenza per i prossimi due decenni. Motivo più che valido per porre sull'argomento tutta l'attenzione possibile, anche a costo di approfondire temi che possono apparire ostici a una prima lettura. Anche perché è sulla base del Psc che si decidono investimenti e interventi di natura immobiliare, il tutto tenendo in considerazione previsioni (come quelle relative all'incremento demografico) che devono necessariamente essere più precise possibile. Altrimenti il rischio è quello di buttare denaro pubblico in opere che non servono. E' il senso della presa di posizione del Movimento 5 Stelle piacentino che si sta facendo carico di analizzare punto per punto i vari aspetti del Quadro conoscitivo, documento cruciale per la stesura del Psc. Riceviamo e pubblichiamo una nota di Mirta Quagliaroli, capogruppo dell'M5S in Consiglio comunale a Piacenza. 


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Il Piano Strutturale Comunale è la pianificazione urbanistica dello sviluppo del comune per i prossimi 20 anni. Questo piano è molto complesso e vede interessati molti aspetti, sia quello economico che quello commerciale e residenziale. Molte sono le fasi e i soggetti coinvolti fino ad arrivare all’adozione definitiva.

Alcuni passaggi con i soggetti interessati sono già stati effettuati, ma altri importanti che si stanno discutendo in commissione consigliare necessitano dell’attenzione dei cittadini.

In generale ci vuole molto tempo per elaborare un PSC, nel caso di Piacenza il lungo tempo è dovuto in particolare al mancato accordo tra Provincia e Comune che ha dilatato la fase di approvazione.

La Provincia quindi nei tempi concessi dalla legge ha presentato molte riserve e osservazioni che stiamo valutando una ad una nelle commissioni 1 e 2 e tra queste ci sono le riserve più significative che chiedono di aggiornare i dati del Quadro Conoscitivo.

 Cos’ è il Quadro Conoscitivo e perché è così importante?

Il Quadro Conoscitivo è la fotografia dell’esistente in ambito urbanistico, e fotografa tutti gli edifici esistenti sul territorio, ma anche la popolazione, oltre a tutti gli aspetti legati alle peculiarità territoriali, viabilistiche, agricole, rurali, paesaggistiche, di interesse storico, archeologico, sismico, idrico, geologico, ecc.. Insomma una fotografia ad alta definizione di tutto il territorio comunale. A seguito della verifica dell’esistente si programma lo sviluppo della città in base ai fabbisogni prevedibili nei prossimi 15-20 anni. Quindi in base alle previsioni di crescita demografica il Piano prevede lo sviluppo di edifici residenziali, commerciali e di aree produttive individuando le aree, denominate ambiti, e indicandole nella cartografia.

Il Quadro Conoscitivo è quindi la base su cui il Piano si sviluppa e ne è parte integrante.

Più il Quadro Conoscitivo è completo e aggiornato più la programmazione sarà basata su dati certi e quindi maggiormente corretta.

Lo sviluppo abitativo quindi si pianifica in base alla previsione il più possibile attendibile di aumento demografico della popolazione su base statistica e facendo riferimento ai dati degli ultimi censimenti effettuati e dell’anagrafe.

Il PSC adesso in discussione indica nel Quadro Conoscitivo che nel 2030, in base a elaborazioni su stime ISTAT effettuate nel 2007, saremo circa 120 mila abitanti nel Comune di Piacenza e prevede di conseguenza uno sviluppo residenziale, commerciale ed economico dimensionato a quegli abitanti.

Ma come abbiamo dimostrato in consiglio e in commissione sulla base di dati più aggiornati, quelli del censimento 2011, la popolazione si sta stabilizzando e, come ha dichiarato di recente anche il Presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Baracchi, saremo con costanza intorno ai 100 mila abitanti anche nei prossimi anni. Ovviamente la giusta previsione demografica dimensiona in modo corretto la quantità di nuove costruzioni necessarie e non aggrava la stasi dell’edilizia la quale è dovuta alla crisi economica, ma, soprattutto, alla  sovrapproduzione di case degli anni scorsi: secondo il PSC nel 2013 c’erano oltre 8.600 alloggi vuoti.

Noi consiglieri del M5S stiamo cercando di insistere perché si accolgano le riserve e le osservazioni della Provincia in questo senso, perché solo prevedendo correttamente lo sviluppo avremo una città più bella e vivibile tutelando le risorse e il paesaggio rurale e urbano e indirizzando gli investimenti in edilizia verso il recupero e l’adeguamento energetico degli edifici piuttosto che verso le nuove costruzioni.

 Ci dispiace anche dover constatare lo scarso interesse dei media e della stampa per un argomento sicuramente ostico ma determinante. Pensiamo invece che si dovrebbe fare uno sforzo per informare in merito ad un documento così significativo che avrà validità per così tanti anni.

Mirta Quagliaroli (M5S)