Tennis, coach Riccardo Piatti a Piacenza per visionare le giovani promesse

Baby tennisti e agguerriti amatori di ogni età letteralmente “rapiti” dalla competenza e dal carisma di Riccardo Piatti, il guru del tennis italiano cui la Federazione ha affidato il delicato compito di far crescere il movimento. Il coach più vincente del panorama tennistico di casa nostra, tra l’altro tecnico del canadese Milos Raonic, ha fatto tappa nel weekend scorso all’Atb di Borgotrebbia per una due giorni di seminario rivolto alle giovani promesse del tennis piacentino. Con lui i numerosi maestri dello “staff Piatti”, pronti a intervenire in maniera chirurgica su pregi e difetti dei campioncini in erba. A fare gli onori di casa c’era l’amico Filippo Bersani dell’Atb di Borgotrebbia.

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“Borgotrebbia è un punto di riferimento importante per il mio lavoro – ha detto Piatti – Con Filippo Bersani lavoriamo sia qui sia all’isola dell’Elba tutto l’anno. E’ importante verificare i miglioramenti e la crescita dei ragazzi sotto la guida dei nostri maestri. E posso dire che qui ho trovato risultati molto positivi”. La chiacchierata con Piatti è stata l’occasione per fare il punto sul tennis italiano. “Il torneo di Roma è già sold out, vuol dire che il tennis italiano va bene. C’è interesse, gli appassionati crescono. A livello giovanile c’è fermento, la Federazione a livello di centri tecnici sta lavorando molto bene. I risultati, bene o male arrivano: ora dalle donne, ora dagli uomini. Per la classica ciliegina sulla torta ci vorrebbe un campione che vinca magari un torneo importante come Roma o Parigi. Fognini? Fabio ha un grande talento, ha su di sé tante attenzioni e forse non è in grado sempre di gestire questa pressione. Ma con calma, Fabio riuscirà ad esprimere il suo potenziale”. Piatti confida che a suo avviso il più grande giocatore della storia del tennis “è senza dubbio Federer, ma al momento sarà difficile scalzare Djokovic dal vertice dell’Atp”. “E’ una persona motivata, seria e attenta. Con Raonic ci proveremo a scalzarlo, ma dovremo lavorare tanto”. Piatti è naturalmente attento al valore anche educativo del tennis, specialmente in giovane età. “In età avanzata il tennis diventa un divertimento, quando si è giovani attenzione a non esasperare l’agonismo: non bisogna rompere il sogno a questi ragazzi. In pochi diventano campioni, il vero sogno è imparare a giocare a tennis bene. E questo concetto lo devono capire soprattutto i genitori”.