Arrestato per sfruttamento della prostituzione un rumeno di 34 anni residente a Soresina (Cremona) al termine di un'indagine durata quasi un anno. L'uomo teneva sotto la proprio ‘tutela’ quattro lucciole che faceva prostituire lungo la via Emilia Pavese tra San Nicolò, Calendasco e Piacenza. L'uomo costringeva le quattro giovani donne, anche loro rumene (due di 22 anni e due di 23 anni), a prostituirsi e le obbligava anche per mezzo di minacce e percosse: nella sua casa di Soresina, dove il 34enne teneva segregate le ragazze, i carabinieri hanno trovato, per esempio, una pistola giocattolo al quale era stato tolto il tappo rosso di riconoscimento e proiettili d’arma da fuoco veri.
In un'occasione, per raccontare uno degli episodi più emblematici, una ragazza era stata sorpresa dal 34enne mentre era al telefono con un cliente: il rumeno, in quel frangente, pensò che la donna stesse pianificando qualcosa con lo sconosciuto e così, dopo averla costretta a riattaccare, decise di spaventarla a tal punto da impedire qualsiasi altra forma di ribellione futura: portò così la ragazza lungo il greto del fiume Trebbia, in una zona isolata, e cominciò a minacciarla di morte con un'arma da fuoco.
Circa un anno fa però, durante i normali controlli lungo le strade della provincia, i carabinieri notarono queste quattro lucciole per così dire ‘nuove’ o comunque mai viste prima, e decisero di approfondire la questione. Dopo complesse indagini, appostamenti e pedinamenti, i militari dell’Arma risalirono al 34enne, arrestato così per sfruttamento della prostituzione.