La sua ditta era accusata di aver fornito a un'azienda veneta specializzata in integratori alimentari quantitativi di olio di canapa sativa, sostanza contenente il Tetraidrocannabinolo, tra i più noti principi attivi della cannabis. Questa mattina il giudice monocratico Giuseppe Tibis ha dichiarato prescritti a fine febbraio e inizio marzo i reati che venivano contestati al rappresentante legale dell'azienda del Piacentino coinvolta nella vicenda. Si tratta di violazioni alla legge speciale sulla somminsitrazione e la distribuzione di alimenti: in pratica che l'olio commercializzato avrebbe contenuto sostanze psicotrope in misura maggiore rispetto a quelle previste dalla legge. Accuse che, per la verità, la difesa (rappresentata in aula dall'avvocato Ernesto Calistro del foro di Parma) ha sempre cercato di smontare sostenendo nelle udienze precedenti, anche con il contributo di esperti, che la sostanza poteva provocare effetti psicotropi solo se assunta in grandi quantitativi e non certo nei confronti di chi lo assume come integratore. Inoltre sempre la difesa ha sostenuto che l'olio era stata acquistata a sua volta da un'impresa francese. I fatti si erano svolti nel 2010 e avevano preso le mosse da un controllo stradale che aveva visto protagonista un'anziana veneta, sorpresa a guidare in modo anomalo. La donna aveva dichiarato di non fare uso di droghe, bensì di integratori alimentari. Successivamente al controllo i Nas di Padova avevano sequestrato all'azienda veronese quasi duecento chili di olio. La questione è dunque approdata in Tribunale. Oggi (10 marzo) l'intervenuta prescrizione.