Serve una discussione laica e serena sul centro storico di Piacenza alla luce dei mutamenti importanti dettati dalla crisi e da altri fattori. Una discussione nella quale la Ztl non sia più considerata una sorta di “totem”, come invece è stato negli anni scorsi nelle politiche del centrosinistra piacentino. E’ la proposta che arriva in sede di consiglio comunale da Stefano Borotti del Pd. Una proposta ampia che contiene l’invito a tutte le forze politiche, ognuna delle quali con le proprie sensibilità ma -secondo Borotti – in grado di contribuire fattivamente al miglioramento della gestione di quello che è e dovrebbe essere sempre di più il “salotto della città”. Non è una critica alle politiche del passato, precisa il consigliere democratico, ma semplicemente la presa di coscienza di una situazione cambiata in modo radicale e che, dunque, necessita di un cambiamento di approccio: più trasversale, più “inclusivo”, che tenga conto di esigenze che sono sotto agli occhi di tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica.
Discussione laica e serena, dunque. E il perché è evidente: “Ci sono cose che non vanno . dice Borotti – La ztl ha varchi non controllati e in certi orari sul Corso passano più auto che sulla Caorsana”. Poi c’è la questione che riguarda la pedonalizzazione totale: secondo l’esponente del Pd andrebbe ampliata con particolare riferimento a piazza Cavalli: “E il vero cuore della città, io la vedo senza alcun mezzo a motore”. E ancora: su via Scalabrini, dopo anni di ztl, “forse vale la pena verificarne l’efficiacia, l’utilità”. Infine la gestione della zona a traffico limitato già esistente con l’apertura da parte di Borotti ad alcune categorie e per alcune fasce orarie; apertura sulla quale anche all’interno della maggioranza si registrano perplessità, segno che il percorso non sarà certo lineare e facile. “Ma va affrontato” insiste il consigliere, convinto più che mai che i provvedimenti che verranno adottati con il coinvolgimento e il contributo di tutti raccoglieranno un ampio consenso.
E con riferimento alle “aperture” di Borotti, ieri per la prima volta ha lanciato il sasso delle due ruote a motore: “A mio parere per nove mesi all’anno si potrebbe pensare di aprire la ztl ai motocicli: magari per un motorino che entra c’è un’auto che sta a casa”. Infine il pass per le donne incinte e i neogenitori di bimbi entro i sei mesi d’età: “E’ un provvedimento-bandiera che dobbiamo assolutamente mettere in cantiere”. L’importante in ogni caso, conclude Borotti, è aprire una “discussione laica, serena e non ideologica”.