Lega Nord, mobilitazione piacentina a Roma per dire “Renzi a casa”

"Renzi a casa" è lo slogan della grande manifestazione organizzata oggi dalla Lega in piazza del Popolo a Roma. Sono tanti i piacentini partiti questa mattina presto e che hanno appena raggiunto la Capitale dove oggi pomeriggio scenderanno in piazza. Una manifestazione che ha scaldato gli animi al punto tale che in mattinata si sono registrati disordini nel centro di Roma e anche nel pomeriggio si preannunciano tensioni. Il popolo leghista, però, non molla e va dritto per la sua strada: "Il messaggio è chiaro – dice Matteo Rancan, consigliere regionale dell'Emilia Romagna eletto a Piacenza nella fila del Carroccio – Siamo di fronte a un premier inadeguato e come lui è inadeguato tutto il Governo". "Devono andare a casa tutti – rincara la dose Giampaolo Maloberti, anch'egli con la nutrita delegazione piacentina a Roma – Non stanno facendo nulla, anzi, stanno facendo solo danni in settori di interessa pubblico come la sicurezza, l'immigrazione.. E' un governo che sta facendo gli interessi dei cittadini ed è ora che ceda il passo". 

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"Una giornata emozionante e ricca di contenuti da parte di tutti gli intervenuti. Torniamo a casa con la voglia e la convinzione che questo Paese si possa cambiare davvero, per fare il bene della nostra gente e del nostro territorio». E' soddisfatto Pietro Pisani, segretario provinciale della Lega Nord piacentina, al termine della giornata romana, indetta dal Carroccio al grido di "Renzi a casa!”, stampato su decine di migliaia di magliette bianche. In piazza del Popolo erano circa un centinaio i militanti leghisti partiti dalla città e dalla provincia per ascoltare il segretario federale Matteo Salvini. Oltre a Pisani, erano presenti anche il consigliere regionale Matteo Rancan e il segretario dei Giovani Padani, Luca Zandonella. I tanto temuti disordini non ci sono stati e il Carroccio piacentino ha parlato «di una bella giornata in una piazza piena di persone che hanno voluto dire basta alle politiche folli di questo governo che ha portato solo tasse, disoccupazione e povertà, inginocchiandosi all'Europa dei finanzieri" ha detto il segretario provinciale Pietro Pisani.

"Il relativismo culturale assume varie forme e cavalca diverse battaglie tutte accomunate dall’obiettivo subdolo di minare le fondamenta della nostra società. Come il popolo che imbracciò i forconi per insorgere contro il volere di Napoleone di bloccare le nostre tradizioni ed imporre i suoi riti, oggi ci ritroviamo qui per difendere i valori irrinunciabili e per insorgere contro chi vorrebbe disfarsene facilmente, come coloro i quali credono che un bambino possa nascere da qualcosa di diverso dall’unione di uomo e una donna. Dalla difesa di questi valori, dei nostri valori, bisogna ripartire per ricostruire il Centrodestra" ha detto invece Massimo Polledri.