“Basta con i privilegi per il campo nomadi di Castelsangiovanni”. A stabilirlo il sindaco Lucia Fontana, che ai nostri microfoni ha annunciato il progetto con il quale intende portare i sinti residenti nella cittadina della Valtidone a impegnarsi per la collettività. In pratica, aderendo a un recente decreto legge ministeriale, il Comune di Castelsangiovanni ha intenzione di avviare un progetto che porterà i nomadi a effettuare lavori socialmente utili. Questo per continuare ad beneficiare delle agevolazioni finora concesse, come il pagamento dei bus e della mensa per la scuola e alle bollette di luce o acqua.
Sindaco, le voci che giravano su questo progetto erano ben diverse. E cioè che la sua amministrazione fosse pronta a continuare ad erogare le agevolazioni verso i sinti residenti nel campo nomadi. Invece è qualcosa di ben più complesso, è così?
“Sì, abbiamo in cantiere un interessante piano con il quale, rispetto all’amministrazione precedente che pagava interamente questi benefit senza ricevere in cambio nulla, aderendo al decreto legge 90 del 2014 abbiamo stabilito che le forme assistenziali verranno erogate a patto che i sinti prestino attività a favore della collettività. Mi sembra una legge intelligente e prevede che chi recepisce misure di sostegno al reddito, erogate dalle amministrazioni, possa svolgere operazioni di volontariato a favore della comunità di appartenenza”.
Un atteggiamento ben diverso dal passato, ma come riuscirete a metterlo in pratica?
“Pensiamo che tutte le forme assistenziali rispetto alle forme deboli devono essere intese come una disponibilità nei loro confronti da parte del Comune ma che abbiano anche una resa a favore di tutti i concittadini. Questo è il nostro indirizzo. E con questo progetto rientra l’associazione di volontariato San Vincenzo de Paoli che potrà usufruire dell’impegno dei sinti per un intervento che è stato più volte sollecitato dai nostri cittadini. E cioè la pulizia intorno ai cassonetti per la raccolta dei rifiuti. E’ un problema che deriva dalla mancanza di responsabilità civica, nonostante Iren svolga il proprio lavoro. Ma l’inciviltà registrata, con alcuni maleducati che lasciano i sacchetti fuori dagli appositi contenitori o non li conferiscono negli spazi adeguati, portava a molte lamentele. Addirittura avevamo provato a chiedere a Iren abbiamo chiesto la pulizia intorno ai cassonetti, però con una spesa aggiuntiva molto consistente. In questo modo, invece, abbiamo elaborato un modo per mettere in circolo il senso civico. I sinti, in pratica, avranno diritto dei benefit solo a condizione che ci sia un effettivo impegno da parte loro. Hanno già dato la loro disponibilità e in seguito valuteremo la ricaduta pratica”.
Ha detto che i sinti hanno già aderito, quindi ha avuto un incontro con loro?
“Certo, sono cinque famiglie, che non possono più essere considerate nomadi ma piacentine a tutti gli effetti perché residenti a Castelsangiovanni da tempo. Sono andata personalmente nel campo nomadi e, al di là dei pregiudizi, devo dire che è tenuto in maniera decorosa, molto più che altre zone. E anche il centro di stoccaggio, gestito da uno dei sinti della nostra città, mi sono stupita fosse così in ordine e pulito. In passato mi dicevano che non era così, adesso invece è un centro modello. Questo ragazzo aveva un collega, che purtroppo è mancato lo scorso anno, e da qui è partita l’idea. A differenza, li avevamo avvisati, che avremmo tagliato ogni forma di sostegno, come pulmino e mensa per la scuola e acqua e luce. Sono orgogliosa di questo progetto, nato anche grazie all’impegno del mio assessore ai servizi sociali, Federica Ferrari, che darà applicazione pratica alla normativa. Ci manca solo di sottoscrivere la convenzione con le parti interessate”.