Delitto del trolley, Grassi: “Ero assente mentre Manesco veniva fatto a pezzi”

E’ stato interrogato Paolo Grassi, il 30enne piacentino accusato, insieme all’amico Gianluca Civardi, dell’efferato omicidio del professor Adriano Manesco avvenuto il 7 agosto scorso. Grassi, che si è sempre proclamato innocente, ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati. E così oggi, mercoledì 25 febbraio, è accaduto. In sostanza Paolo Grassi ha confermato la sua presenza all’interno dell’abitazione milanese di via Settembrini, ma ha negato di aver partecipato materialmente al delitto. Escludendo la presenza di altre persone oltre a Manesco e all’amico Civardi, Grassi ha raccontato di essersi allontanato dalla casa nel momento in cui il professore veniva ucciso, attribuendo di fatto all'amico Gianluca la responsabilità di averlo accoltellato. “Non sopporto la vista del sangue” avrebbe detto al pm. Per quanto riguarda l’occultamento del cadavere, rinchiuso in un trolley e gettato in un cassonetto di Lodi, Grassi ha riconosciuto invece il proprio coinvolgimento.

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