L’Inps di Castelsangiovanni potrebbe essere ridimensionato con tagli al personale. Una prospettiva che allarma i sindacati Cgil, Cisl e Uil che parlano di tagli lineari non discussi né condivisi con le forze sociali e del territorio. Secondo i criteri emessi dalla direzione Regionale dell'istituto di previdenza la sezione di Castello verrebbe ridotta a una sorta di centro di ascolto. “Verrebbero di fatto a cessare una serie di servizi importanti per l'utenza” scrivono Gianluca Zilocchi (Cgil), Marina Molinari (Cisl) e Massimiliano Borotti (Uil).
IL COMUNICATO DI CGIL, CISL E UIL
Dissenso nel merito per “tagli lineari non discussi né condivisi con le forze sociali e del territorio”. Lo esprimono i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil di Piacenza in merito al rischio di forte ridimensionamento della sede INPS di Castesangiovanni che secondo i criteri emessi dalla direzione Regionale dell'istituto di previdenza verrebbe “ridotta” a una sorta di “centro di ascolto”. “Verrebbero di fatto a cessare una serie di servizi importanti per l'utenza” scrivono Gianluca Zilocchi (Cgil), Marina Molinari (Cisl) e Massimiliano Borotti (Uil).
“La forte incidenza occupazionale che si è sviluppata a Castel San Giovanni vede impiegati circa 1000 lavoratori non residenti sul territorio piacentino sui 2000 totali nei servizi di logistica e come manodopera: dati che rendono fondamentale la presenza dell’Agenzia Inps di Castel San Giovanni,
ancor di più alla luce del fatto che nei prossimi mesi sono previste altre 500 assunzioni” scrivono i confederali. La sede Inps a Castello fa fronte alle richieste di utilizzo degli ammortizzatori sociali, ad esempio. Ed è “un punto di riferimento consolidato per i lavoratori e per i pensionati”.
Depauperando la sede “si allontanerebbero i servizi”, con particolare disagio sulla popolazione anziana. Secondo i sindacati “assisteremmo ad un aumento del pendolarismo viabilistico su un territorio già fortemente congestionato dall’impatto industriale a vocazione logistica”. I servizi spostati da Castello a Piacenza provocherebbero “molteplici disagi: aumento delle code; dei tempi di attesa e una forte sollecitazione sul personale su cui andrebbe a ricadere l'aggravio di utenti con ripercussioni negative sulla sede centrale che, inevitabilmente, si rifletterebbero sull’utenza”. Inoltre, secondo il dossier statistico sull’immigrazione 2014, il Comune di Castelsangiovanni è al secondo posto in Regione Emilia-Romagna per residenti stranieri con il 21,2 per cento.
“Ridimensionando la sede Inps di Castello si mette in considerevole difficoltà questa utenza nell’erogazione dei servizi che solo una presenza Inps strutturata riesce a garantire”. Ma il territorio si sta muovendo per scongiurare questo azzoppamento. “Crediamo si debba tenere in forte considerazione – scrivono ancora i confederali – la proposta dell'amministrazione di Castelsangiovanni che sarebbe in grado di fare realizzare all’INPS un risparmio nei costi della locazione di quasi il 90%”.
Le rappresentanze sindacali presenti nel Comitato Inps Provinciale si sono già attivate presso la Direzione Provinciale per avviare un confronto ampio che, prevedendo, il coinvolgimento anche degli Enti Locali, possa permettere il mantenimento degli attuali livelli di risposta con la conferma della presenza dell'attuale Agenzia strutturata ed efficiente.