Carbonext, oltre 4mila firme per chiedere la valutazione di impatto ambientale

In soli cinque giorni i cittadini dell’alta Valdarda hanno raccolto 4.122 firme per chiedere la Valutazione di Impatto Ambientale in merito alla vicenda Carbonext, il materiale che l’azienda Buzzi Unicem vorrebbe utilizzare come combustibile nel cementificio di Vernasca. La raccolta firme è stata ideata dal sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi insieme ai sindaci dei Comuni interessati come Morfasso e Castell’Arquato e ha riscontrato una folta partecipazione. “Ora Rolleri ascolti le Amministrazioni ed i cittadini preoccupati per la salute” chiosa Papamarenghi.

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IL COMUNICATO DI PAPAMARENGHI

4.122 firme. Tante sono le adesioni raccolte in soli cinque giorni dai residenti dell’alta Val d’Arda dopo l’annuncio da parte dell’Amministrazione di Lugagnano ad un incontro pubblico sul tema CarboNeXT della scorsa settimana. L’Adesione a tale iniziativa, sposata fin da subito dalle Amministrazioni di Morfasso e Castell’Arquato e da tantissimi cittadini di tutta la valle, è stata di portata inimmaginabile considerati i tempi così ristretti e conferma appieno il “polso” che da settimane sentiamo tra la gente. La finalità dell’iniziativa fu quella di rendere ufficiale e tangibile che assieme ai sindaci che chiesero la Valutazione di Impatto sulla Salute del nuovo impianto presso lo stabilimento Buzzi Unicem di Vernasca, c’era e c’è l’intero territorio. Non populistici “no” o “si” aprioristici, quindi, bensì la responsabile richiesta, con strumenti tecnici riconosciuti ufficialmente dalla stessa Regione, di uno studio approfondito che dia un quadro completo sul tema, faccia chiarezza partendo da dati negativi ampiamente diffusi e fornisca ad amministratori e cittadini elementi che oggi non ci sono.

La richiesta molto precisa che ha riunito trasversalmente tante persone invita il Presidente della Provincia Rolleri, che è l’Autorità Amministrativa chiamata a rilasciare o meno l’autorizzazione finale per l’avvio dell’impianto, subordinare la conclusione della V.I.A. ad una procedura di VIS per approfondire, confrontando gli enti istituzionali alle altre voci autorevoli che sollevano importanti censure sul progetto additandone le pericolosità, tutti gli aspetti sanitari dell’impianto all’oggi ed in caso di ricorso alle CSS. Troppi sono i timori in merito, suffragati da dati autorevoli, per poter soprassedere sulla necessità di studi più approfonditi. Il Presidente ora, oltre alla ferma richiesta dei tre Sindaci già sposata dall’Amministrazione di Fiorenzuola, ha quindi anche la perentoria e seria richiesta di una grossa fetta di popolazione che vuole una cosa doverosa: chiarezza, trasparenza e garanzie sul tema salute. L’invito che anche come Sindaco faccio al Presidente ed alle altre Istituzioni che ancora non hanno accolto la richiesta, è di dare al nostro territorio le garanzie che chiede e merita, nella consapevolezza che, pur senza contrastare in nessun modo la tutela dei lavoratori impiegati, si può e si deve garantire il valore fondamentale alla salute ed alla sicurezza.