Questa mattina CGIL CISL FP e UIL hanno proclamato lo stato di agitazione nel settore giustizia contro la politica del governo Renzi. Secondo i sindacati il personale giudiziario da anni subisce riforme senza essere coinvolto ed è l'unico del comparto dello Stato a non aver mai effettuato negli ultimi 20 anni alcuna progressione carriera. Inoltre il personale percepisce un salario accessorio irrisorio e con gravissimo ritardo a causa di un atteggiamento di indifferenza da parte dell'amministrazione e lavora con gravissime carenze di organico in condizioni al limite della sopportazione. Come spiega Ernesto Catino della FP Cisl di Piacenza: “Promettono bandi che porteranno migliaia di innesti per alleggerire i carichi di lavoro, ebbene nella nostra città saranno 2 gli ingressi in organico, uno al tribunale e uno agli uffici dell’Unep. Ma di cosa stiamo parlando?”. Questa mattina, venerdì 20 febbraio, i sindacati hanno così allestito una protesta davanti al tribunale di Piacenza.
IL COMUNICATO DI CGIL, CISL E UIL
Le scelte operate dal Governo in questo settore strategico per la vita della Paese purtroppo si sono dimostrate in linea con quelle operate dai governi degli ultimi vent’anni. Chi conosce la Giustizia, specie perché vi opera, comprende bene che i provvedimenti fino ad ora adottati, al di là di quanto annunciato, produrranno effetti limitati se non nulli o addirittura controproducenti. A mero titolo esemplificativo, si possono menzionare il processo Processo Civile Telematico è partito in assenza di mezzi e di risorse adeguate e senza formazione per il personale. Non è così che si modernizza la giustizia e la riforma della geografia giudiziaria che ad oggi non ha prodotto alcun miglioramento dell'efficienza del servizio ma solo danni per i lavoratori e i cittadini.
Non si può inoltre dimenticare il mancato rispetto degli impegni da parte del Ministro Orlando e del Presidente del Consiglio sul punto 12 della riforma della giustizia, ovvero la riqualificazione del personale. Il personale giudiziario da anni subisce riforme senza essere coinvolto ed è l'unico del comparto dello Stato a non aver mai effettuato negli ultimi 20 anni alcuna progressione carriera, percepisce un salario accessorio irrisorio e con gravissimo ritardo a causa di un atteggiamento di indifferenza da parte dell'amministrazione; lavora con gravissime carenze di organico in condizioni al limite della sopportazione.