Non si sono fatte attendere le reazioni di politici e rappresentanti del Comitato “No alla chiusura dell’ospedale di Fiorenzuola” in merito al sequestro cautelativo del cantiere disposto dalla Procura di Piacenza e attuato questa mattina dagli uomini della Guardia di Finanza.
“Chiediamo le dimissioni di Giovanni Compiani come sindaco e presidente della conferenza sociosanitaria e di tutta la giunta connivente con il sindaco perché politicamente ha gestito tutta la vicenda dell’ospedale in maniera inidonea” commenta amara Paola Pizzelli, consigliere comunale a Fiorenzuola tra le fila di Forza Italia”.
Quella dell’abbattimento del vecchio edificio dell’ospedale – rincara Massimo Polledri di Lega Nord – “è stata una decisione arrogante presa con una strana fretta mentre i cittadini andavano al mare e che ha portato grande disagio a tutta la popolazione della vallata. Spetterà ora al giudice verificare se i legittimi dubbi espressi dai periti in merito all’opportunità di demolire l’edificio”.
Un plauso alla Procura arriva da Carlo Torreggiani della lista civica Io Cambio: “Una notizia improvvisa, quella dei sigilli apposti al cantiere, che ritengo risponda alla denuncia dei tecnici del comitato. La Procura ha analizzato e valutato le varie perizie susseguitesi in questo periodo. Non so se arrivare fino a questo punto sia una vittoria o una sconfitta, perché il blocco della demolizione ora ritarda anche i tempi della ricostruzione, comportando ulteriori disagi. Se si ravviseranno delle colpe, chi ha sbagliato dovrà pagare. Questo mi sembra giusto e doveroso”.
Va oltre Gianmaria Pighi (Uil) che, per niente stupito dalla notizia, parla espressamente di necessità di far chiarezza di fronte alla volontà di demolire lo stabile, motivata, a parer suo, da ben fattori rispetto al proclamato rischio strutturale: “Non ci siamo mai accontentati di quanto detto dall’Usl, ovvero che lo stabile andasse demolito al fine di adeguarlo alle norme antisismiche. Secondo noi ci sono dietro altre logiche, che vanno verso una riorganizzazione del sistema sanitario regionale partendo da Fiorenzuola”. Oggi siamo molto preoccupati perché non sappiamo né quando né se i lavori verranno ultimati, con grave danno per tutti, soprattutto per i circa 100 dipendenti che sono stati trasferiti altrove e percepiranno – grazie a dun accordo sindacale che la Uil non ha firmato – un’indennità per soli 24 mesi, indipendentemente dai ritardi nel completamento della nuova struttura”.
FRATELLI D'ITALIA – Sequestro ospedale Fiorenzuola, Foti (Fd'I-AN): "Il PD ha fatto bingo, Compiani si dimetta". "Da tempo ho presentato in Regione una dettagliata interrogazione sulle procedure riguardanti sia l'affidamento dei lavori di ricostruzione di parte dell'ospedale di Fiorenzuola, sia le riserve, fondate ad avviso di chi scrive, più volte espresse dal Comitato per la difesa della detta struttura. L'arrivo in queste ore della Guardia di Finanza davanti all'immobile, il sequestro della struttura, ci dicono che l'assessore Venturi deve battere immediatamente un colpo" lo afferma il consigliere regionale Tommaso Foti (Fd'I-AN). "E' una vicenda nata male, proseguita peggio e che rischia di finire nel caos – prosegue la nota – solo per l'arroganza di chi, a tutti i costi, all'interno dell'Ausl ha voluto tirare dritto, senza ascoltare le ragioni di alcuno. Il tutto con l'appoggio di vari sindaci del Partito Democratico, a partire da Giuseppe Compiani, oggi presidente della conferenza socio sanitaria, incarico dal quale sarebbe doveroso che si dimettesse." "Non c'è che dire: tecnici dell'Ausl, da una parte, e PD, dall'altra, ancora una volta hanno fatto bingo", ironizza Foti, che aggiunge "chiedo all'assessore Venturi di prendere in mano la situazione con l'urgenza che il caso conclama. Non vorrei, infatti, che dopo il danno creato dal suo predecessore, oggi la costruzione della nuova infrastruttura resti bloccata sine die, con gravissimi danni per i cittadini ed il personale dell'Ausl che dovranno sempre più rivolgersi ai presidi di Piacenza e di Fidenza". "Sia ben chiara una cosa: noi l'ospedale funzionante e al servizio dell'intera Val d'Arda lo vogliamo, perché è indispensabile garantire la qualità dei servizi sanitari – conclude il consigliere di Fd'I-AN- e, dunque, nessuno in Regione si faccia strane idee al riguardo. Ciò che oggi serve è accertare chi siano i responsabili di questo vero e proprio caos amministrativo e metterli da parte. Per il resto occorre ridare a Fiorenzuola e alla Val d'arda il loro ospedale".
RIFONDAZIONE COMUNISTA – "Visto il sequestro disposto dall'autorità giudiziaria sul vecchio padiglione dell'ospedale di Fiorenzuola chiediamo che venga convocato un consiglio comunale d'urgenza in cui io Sindaco e la Giunta vengano a relazionare su ciò che sta accadendo.
È quasi superfluo ricordare che Rifondazione Comunista da mesi chiede un confronto aperto e pubblico sul tema, sempre negato dall'amministrazione comunale di Fiorenzuola". David Santi – Capogruppo consiliare Prc Fiorenzuola d'Arda e Luigi Orrù – Segretario circolo Prc Fiorenzuola d'Arda.
PAPAMARENGHI, SINDACO DI LUGAGNANO – “Indipendentemente dall’esito delle indagini, un provvedimento tanto forte come il sequestro del cantiere è indice del fatto che l’iter è stato tutto fuorché chiaro e limpido”. Così commenta la vicenda il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi. “Il centrodestra piacentino con l’intervento diretto dei Sindaci di Lugagnano Val d’Arda, Cortemaggiore, Caorso e Cadeo, collaborando con il fondamentale gruppo di lavoro del Comitato, da subito si è mobilitato per entrare nel merito di un processo assolutamente fumoso e che presentava troppe ombre, su cui tecnicamente si sono concentrati i professionisti del Comitato, e che oggi hanno dato elementi alla Procura per intervenire. A seguito di un atto tanto forte nessuno può dire di essere stupito: anomalie tecniche, infatti, vennero ufficializzate già durante una conferenza stampa del 16 agosto 2013. Questo l'esito di una politica regionale sorda ai territorio ed agli Amministratori locali, di un Partito Democratico arrogante fin dall’inizio e di un Azienda USL, comunque indirizzata dai primi due, che sta massacrando un territorio senza remore e, ancor peggio, senza pudore. L’avvio delle indagini è indice del fatto che la faccenda è stata troppo torbida. Al di la dell’esito delle stesse, già il fortissimo atto del sequestro del cantiere che oggi hanno ritenuto di mettere in campo dovrebbe imporre un passo indietro a chi ci ha tenuto il dito. Ed il tutto sta avvenendo ora, con l’allora contestatissimo Direttore Generale AUSL che ha lasciato anzitempo il suo incarico a Piacenza. L'urgenza ora, nel vero interesse del territorio prioritario per Forza Italia, è che l'ospedale torni a garantire al più presto i servizi ai cittadini, perché chi paga alla fine, anche in questo caro, sono gli abitanti della Val d’Arda inascoltati dalla autoreferenziale politica che da troppo tempo comanda la Regione Emilia Romagna ed avvilisce Piacenza.
RANCAN (LN): “È NUOVA SANITOPOLI, VENTURI E CARRADORI SI DIMETTANO” – “Il sequestro del cantiere dell’ospedale di Fiorenzuola sconfessa le politiche della Regione che, allora come oggi, volle imporre il progetto e scavalcare il dissenso, nonostante gli evidenti punti critici e i tanti dubbi espressi dai cittadini, dalla Lega Nord e dal comitato. Ora le scuse non bastano più. Vogliamo i responsabili, la sanità emiliano romagnola è diventata un cumulo di scandali”. A dirlo è il consigliere regionale leghista Matteo Rancan dopo il blitz delle Fiamme gialle di questa mattina, che sulla vicenda chiede al presidente Bonaccini "l’istituzione di una commissione d’inchiesta sugli scandali della sanità in Regione". “Bene l’indagine della magistratura, ma anche la politica deve fare la sua parte. Mesi di denunce, di proteste, di documentate contestazioni cadute nel vuoto, snobbate dalla presunzione di giunte che si sono sempre considerate inattaccabili. E il nuovo corso di Bonaccini non pare aver prodotto alcun passo in avanti. Ricordiamo la mancata rinuncia al compenso Ausl dell’assessore Venturi che – recentemente – si è pure premiato con il bonus riservato ai direttori generali, 370mila euro complessivi, mentre la sanità è piagata da tagli e dal blocco dei turn over. Questa è una nuova ‘sanitopoli’: Venturi e il direttore della sanità emiliano romagnola Tiziano Carradori devono dimettersi". “La vicenda dell’ospedale di Fiorenzuola si somma a decine di altri scandali, che spaziano da Cona al Policlinico di Modena, e mostra con evidente chiarezza che è ora di fare pulizia nella sanità della Regione”.