Dal gruppo del Movimento 5 Stelle in Comune un appello “al buon senso: basta bruciare rifiuti”: Ecco di seguito la nota.
“Il Dossier Mal’Aria di LegaAmbiente stila la classifica delle 30 città italiane più inquinate e con rammarico, ma senza troppo stupore, abbiamo appreso che Piacenza rientra in questa triste classifica piazzandosi al ventesimo posto. Queste le parole di commento del responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti, all’Huffington Post:“E’ quanto mai evidente la necessità di un urgente e decisivo piano di intervento che vada finalmente ad incidere sulle politiche relative alle fonti di inquinamento. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo” Interventi urgenti, irrimandabili e irrinunciabilili, sarebbero necessari in diversi settori: dalla riduzione delle emissioni industriali, alla rinuncia ai combustibili fossili maggiormente inquinanti, allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, all’incremento del trasporto su ferro, e, soprattutto città a misura di mobilità sostenibile: biciclette, pedoni e trasporto pubblico. Purtroppo la “sensazione” è che comune e provincia di Piacenza stiano andando da un’altra parte, quella opposta. Solo L’anno scorso si è consentito e autorizzato Cementi Rossi ad aumentare la quantità di combustibile da bruciare di ulteriori 60 mila tonnellate tra pneumatici plastica e gomma che, ricordiamo, sono rifiuti speciali il cui diretto impatto su salute e ambiente non è certo. Noi continuiamo a sperare nella chiusura dell’inceneritore di Tecnoborgo e confidiamo che la nuova giunta regionale applichi logica e buon senso nel deciderne le sorti in modo che la Provincia non debba nemmeno esaminare la richiesta pendente e si possa escludere definitivamente il rischio di bruciare, in “casa nostra” e in barba al nostro impegno nella raccolta differenziata, rifiuti prodotti altrove. Ultimo, ma non ultimo, proprio di questi giorni e settimane una questione che sta “infiammando” la Val d’Arda: la Buzzi Unicem ha richiesto autorizzazione a poter bruciare nel forno clinker di Mocomero di Vernasca 60.000 tonnellate all’anno di CarboNext, un combustibile derivato dai rifiuti, di cui non si conoscono gli effetti su salute e ambiente perchè MAI usato prima!!! Se l’autorizzazione fosse data ci ritroveremo ad ospitare nella nostra provincia un terzo inceneritore e a fare “da cavie” per gli effetti su persone e territorio di questo CarboNext, effetti ad oggi sconosciuti! Noi ci schieriamo dalla parte dei cittadini e di quelle voci politiche e istituzionali che numerosissimi hanno già fatto conoscere la propria contrarietà al progetto “CarboNext”, cittadini e amministratori giustamente preoccupati. Ricordiamo che la nostra Val d’Arda, secondo alcuni dati, risulterebbe terza nella nostra regione per tasso di mortalità dovuta a tumori e altre malattie, dopo Valtidone e valli Taro e Ceno (Parma), ma prima per quanto riguarda la mortalità maschile. A chi è favorevole o nicchia vorremmo domandare è una buona cosa per la nostra cittadinanza e per il nostro territorio fare da cavie per un materiale e un progetto i cui effetti, sul breve medio e lungo periodo, sono sconosciuti? E’ una buona cosa aggiungere inquinamento a inquinamento? Non ci hanno insegnato nulla le note e dolorose vicende di Eternit? ILVA di Taranto? Terra dei Fuochi? Se non dal, troppo spesso ignorato, principio di precauzione vogliamo almeno farci guidare da un sano buon senso?”.