CarboNext e Buzzi Unicem, Lugagnano: “Vogliamo avere voce in capitolo”

Il cementificio Buzzi Unicem aveva chiesto in passato di poter utilizzare all’interno del forno da cemento di Vernasca 60mila tonnellate all’anno di combustibile CarboNext, richiesta sulla quale la Provincia si sta ora confrontando con i sindaci interessati e soprattutto con Arpa che sta ancora valutando il possibile impatto ambientale dovuto alla combustione di questo materiale. E proprio in merito al tavolo di confronto in corso per decidere cosa concedere e in quale misura a Buzzi Unicem interviene il sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi. “Pur essendo per competenze territoriali il Comune di Lugagnano Val d’Arda escluso dal percorso attivato in vista dell’utilizzo del controverso combustibile al cementificio Buzzi Unicem di Vernasca, l’Amministrazione Comunale chiede di essere coinvolta nell’iter che sta portando con troppa rapidità alla conclusione della via attivata dalla Provincia”.

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“È si vero che fino ad oggi Lugagnano, come gli altri comuni che non ospitano il cementificio, è stato escluso dal dibattito ufficiale, ma è chiaro che, vista per incidenza del traffico pesante e, ancor di più, per l’incidenza delle emissioni del vicino stabilimento, pretendiamo di avere voce in capitolo anziché subire la decisione che vorrà adottare l’Amministrazione Provinciale”.

 

IL COMUNICATO DI JONATHAN PAPAMRENGHI SINDACO DI LUGAGNANO

Pur essendo per competenze territoriali il Comune di Lugagnano Val d’Arda escluso dal percorso attivato in vista dell’utilizzo del controverso combustibile al cementificio Buzzi Unicem di Vernasca, l’Amministrazione Comunale chiede di essere coinvolta nell’iter che sta portando con troppa rapidità alla conclusione della via attivata dalla Provincia. Dopo che, già a novembre, si è “sfiorata” l’autorizzazione all’utilizzo del nuovo combustibile a seguito di una semplice fase di screening, oggi si coinvolgano urgentemente i territori dando informazioni chiare, complete ed inconfutabili ed evitando il crescere delle attuali preoccupazioni.

È si vero che fino ad oggi Lugagnano, come gli altri comuni che non ospitano il cementificio, è stato escluso dal dibattito ufficiale, ma è chiaro che, vista per incidenza del traffico pesante e, ancor di più, per l’incidenza delle emissioni del vicino stabilimento, pretendiamo di avere voce in capitolo anziché subire la decisione che vorrà adottare l’Amministrazione Provinciale. Per questo motivo, pur non essendo Lugagnano attualmente invitato alla Conferenza dei Servizi dove presenzia Provincia, Comune di Vernasca, ARPA ed AUSL, già negli scorsi giorni abbiamo chiesto ufficialmente alla Provincia di Piacenza, l’Ente responsabile della procedura, di essere ammessi a tale tavolo.

Pur continuando la nostra Amministrazione, come deve, a percorrere i canali istituzionali, seguirà passo per passo l’iter in corso a fianco dei comitati spontanei nati nel territorio. Nel mentre si sta approfondendo l’analisi della documentazione disponibile in Provincia: nostro intento sarà quello di avanzare tutte le osservazioni per fare chiarezza e dare concrete garanzie ai lugagnanesi. Oltre a tutti i dati che chiederemo ad ARPA in merito al nuovo tipo di combustibile (che, si ricorda, mai è stato utilizzato nella nostra provincia), chiediamo fin da ora alla Provincia di Piacenza di avviare con estrema urgenza uno studio completo e scevro di ogni dubbio, appoggiandosi al Dipartimento Ambiente di una delle principali Università competenti in materia. Troppe sono le incertezze legate all’utilizzo di un combustibile totalmente nuovo che, nell’interesse dei nostri cittadini e dei nostri territori, pretendiamo di chiarire.

È troppo importante la partita che abbiamo di fronte: la Provincia di Piacenza fornisca quindi alle amministrazioni e a tutti i cittadini gli elementi per avere una conoscenza completa e fuori da ogni dubbio di parte affinché si abbiano certezze oggi piuttosto che dubbi per i prossimi 30 anni. Diversamente, per quanto riguarda l’Amministrazione di Lugagnano, attueremo tutte le iniziative sia ufficiali che di protesta, che permetteranno di bloccare il percorso attivato e di tutelare i nostri concittadini.