Chiusura uffici postali, i sindaci in coro: “Poste Italiane apra un confronto”

Continua a far discutere la volontà di Poste Italiane di chiudere 53 uffici in Emilia Romagna e di riorganizzarne altri 34. A Piacenza le filiali pronte ad abbassare le serrande sono otto: Carpaneto, Gossolengo, Castelvetro, Monticelli, Pontedellolio, Rottofreno, San Giorgio, Ziano. E il mondo politico insorge, in primis i sindaci dei Comuni interessati che attaccano Poste Italiane per aver assunto una decisione senza prima confrontarsi con i primi cittadini. I sindaci dicono di comprendere la necessità della società di razionalizzare le spese ma giudicano troppo penalizzante la soluzione. "Chiediamo di sospendere subito la decisione e di aprire un confronto serio e costruttivo con le amministrazioni interessate" si legge in una nota.

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Duro anche il consigliere regionale della Lega Nord Matteo Rancan che chiosa: "Tutto questo accade in uncontesto inspiegabile di continuo aumento dell’imposizione fiscale. Propagandando fantomatiche riorganizzazioni che ogni volta si traducono in chiusure e disagi, alla fine i cittadini pagano di più per avere meno servizi. Per questo il gruppo della Lega Nord in Regione ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta di intervenire garantendo la presenza capillare del servizio offerto da Poste Italiane sul territorio".