Botta e risposta tra Iren e Molinaroli: al PalaBanca scoppia il caso acqua

Il PalaBanca di Piacenza sembra non avere pace in questa stagione. Dopo le controversie di inizio anno, il PalaBanca torna a far parlare di sè per aspetti esterni al volley giocato. In mattinata, infatti due esecutori dell' Iren sarebbero arrivati al palazzetto per bloccare la fornitura idrica, come si evince dal comunicato ufficiale del Copra Volley.

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Succede che nella mattina di mercoledì 28 gennaio scorso due individui si presentassero con l’intento di sospendere la fornitura idrica della sede in cui due Società sportive blasonate come Copra Piacenza e Nordmeccanica Rebecchi svolgono quotidianamente, 7 giorni su 7, le proprie attività.
La motivazione di questi due esecutori Iren? Il mancato pagamento di €1263,06 di una loro bolletta. Peccato che l’intero importo fosse stato pagato a Iren il 22 gennaio 2015. Ma anche se non fosse stato ancora pagato, prima di interrompere una fornitura come l’acqua, non metti in moto una serie di meccanismi tali per verificare il tutto?
Ora, oltre al chiedermi se all’Iren prima di prendere simili decisioni siano anche in grado di effettuare i dovuti controlli, mi sorgono spontanee altre domande a cui non riesco a darmi una risposta sensata e per cui chiedo aiuto.
Essendo l’Iren una Società territoriale evidentemente non è a conoscenza del territorio in cui opera: del valore del PalaBanca ne ho già parlato, ma anche se l’intervento di sospensione della fornitura idrica fosse stata “necessaria” perché volerla mettere in pratica proprio nel giorno di una partita fondamentale di Champions League (Nordmeccanica Rebecchi – Rc Cannes) con tutte le problematiche-difficoltà-impedimenti che tale provvedimento avrebbe comportato (addirittura la perdita della partita a tavolino per 3 a 0)? Mettendo in pratica un simile intervento “terroristico” ci si sarebbe dimostrati esclusivamente ignari dell’immenso lavoro quotidiano di due Società sportive e inconsapevoli di ciò che accade sul territorio in cui si lavora.
Ma la cosa che più mi fa sorridere è che Iren, multiutility dell’elettricità, dei servizi idrici e della raccolta rifiuti a Genova, Torino, Parma, Piacenza e Reggio Emilia nonostante non navighi in acque tranquille (i suoi ricavi consolidati nel 2014 sono in calo del 14,3% rispetto al 2013 e “vanta” un debito pari a oltre 2 miliardi di euro – dati risalenti a fine novembre 2014) sia in grado di fornire all’ex AD Dott. De Sanctis – per “liberarsene” –  complessivamente 1.350.000,00 euro di cui 900.000,00 di buona uscita, 400.000,00 quale retribuzione per tutto il 2015 e 50.000 per i risultati raggiunti e poi venga a fare le pulci e creare scompiglio ad una Società sportiva adempiente e rispettosa senza prendersi il disturbo della benché minima telefonata. Chi usufruisce del servizio (le due suddette società sportive), fiore all’occhiello dello sport piacentino non meritavano di essere almeno avvisate dell’eventuale imminente black out tramite qualche dirigente importante della nostra multiutility?
Che l’Iren si sia approfittata della campagna Romena dell’intera Copra Volley per riuscire nel suo intento depistatorio? Fortuna vuole che i pochi presenti al PalaBanca si siano interposti stoicamente tra i bruti ireniani e i contatori dell’acqua mettendo a rischio anche la propria incolumità. La verità è che i “terroristi” non conoscevano dove fosse il contatore dell’acqua (nota bene installato da Iren stessa) e pensavano che fosse all’interno del PalaBanca e non all’esterno come è in realtà.
Accostando l’ironia, mi viene da concludere che chi prende decisioni presso l’Iren se ne frega altamente del lavoro degli altri e delle problematiche che potrebbero conseguire da tali decisioni: tanto loro un lavoro assicurato, in un modo o nell’altro, lo hanno.

La risposta di Iren

Per ristabilire una corretta informazione a fronte dei toni e delle superflue illazioni del Presidente del Copra Volley, Guido Molinaroli, Iren Acqua Gas ritiene opportuno precisare che la società sportiva piacentina vanta un significativo debito nei confronti del Gruppo Iren, parte del quale è relativo al servizio idrico integrato.

Come avviene in modo equo anche per tutti gli altri clienti, Iren Acqua Gas ha proceduto al sollecito del pagamento della fattura scaduta nel giugno 2014, con raccomandata inviata alla società sportiva il 21 novembre 2014, chiedendo la regolarizzazione del pagamento e il riscontro dello stesso entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.

A tutt’oggi non abbiamo riscontrato l’effettuato pagamento e nella giornata di ieri, a distanza di oltre due mesi dal sollecito, si è provveduto ad inviare personale Iren non con l’intento di procedere alla sospensione del servizio, ma per avvisare anche di persona della situazione che, se procrastinata, avrebbe portato alla sospensione.

Se la società sportiva ha effettuato il pagamento della fattura, scaduta da oltre sei mesi, solo qualche giorno fa e non ha provveduto a inviare comunicazione dell’avvenuto pagamento, come peraltro richiesto nel sollecito, Iren Acqua Gas potrà avere evidenza dell’estinzione di questo debito solo a seguito di riscontro effettuato attraverso i flussi bancari o postali, cosa che non può, per evidenti ragioni, avvenire immediatamente.

Riteniamo che la procedura adottata lasci tutto il tempo e il modo per regolarizzare i pagamenti proprio con l’obiettivo di evitare ai clienti conseguenze spiacevoli e che il richiamo al rispetto delle regole non possa davvero ritenersi un “attentato terroristico”.