La questione dei profughi è un nervo scoperto per Piacenza e infatti in mattinata, a margine dell’incontro previsto per l’esposizione dei dati sui reati in città e provincia, il prefetto Anna Palombi ha tenuto a precisare alcuni aspetti della vicenda che, a suo dire, è stata descritta in modo scorretto. “A Piacenza, per quanto mi riguarda, non ci sono stati problemi. Poi, se si entra nelle strutture senza autorizzazzione e si va a contattare i profughi per fargli dire quello che smentiscono subito dopo, non è corretto. Mi spiace dirlo, però ho dovuto, dai titoli e dai contenuti, di articoli pubblicati dagli organi di informazione, precisare che le condizioni descritte non corrispondono alla realtà”.
Il prefetto si riferisce alle condizioni in cui vivono i profughi in località Bossina, in particolare, zona di Le Mose, per le quali è stato presentato un esposto alla Procura dal consigliere comunale di Piacenza Viva, Marco Colosimo. Una denuncia, molto dettagliata, nella quale si segnalano carenze nel rispetto delle disposizioni che si era impegnato a rispettare il gestore privato, dall’assistenza sanitaria, a quelle linguistica e di formazione, ma anche alla somministrazione degli alimenti. Senza contare al numero di richiedenti asilo che, a quanto pare, un solo gestore avrebbe in numero ben maggiore rispetto a quanto previsto (120 a fronte di 50). “Sull’esposto la competenza non è del prefetto, attendiamo i doverosi risultati degli accertamenti, per quanto riguarda l’accoglienza è una situazione attentamente seguita dalla Prefettura e, come avevo detto in passato, sarebbe necessaria maggiore collaborazione dei sindaci, che attualmente non c’è. Comunque il nostro impegno prosegue”. E ha tuonato anche verso la politica, che in questi giorni è intervenuta trasversalmente sul tema: "Questo argomento va affrontato conoscendo la situazione e non basandosi su dichiarazioni che non rispondono a verità, spesso dovute a persone che vogliono creare allarme sociale e soffiare sul fuoco. A Calendasco, Coli, Pontedellolio in provincia, l'impegno ha portato a una accoglienza soddisfacente. Continueranno comunque gli sbarchi e quindi gli arrivi. Ieri sono stati assegnati altri 100 profughi all'Emilia Romagna, ma non ci spetteranno altre assegnazioni, perché altre città non sono arrivate alla loro quota. Piacenza in base a questa ne ha 7 in più del previsto".
Anche il sindaco Paolo Dosi, interpellato in merito, ha ammesso che il problema esiste ma che la sua amministrazione intende trovare delle soluzioni:“Anche noi siamo molto attenti, però dobbiamo risalire al tema delle competenze. Perché c’è una semplificazione di fondo che rimanda al sindaco tutte le richieste. Il tema dei profughi comunque non può essere eluso ed è frutto di quello che sta accadendo nel continente, con flussi di migrazioni forzate. Siamo chiamati a rispondere, anche se potremmo dire irresponsabilmente sempre di no. Ma non possiamo permettercelo, trovando risposte, che saranno sempre perfettibili”.