Una volta ha puntato il coltello alla gola della moglie minacciandola pesantemente. Qualche settimana dopo l’ha pestata a sangue. Anni e anni di soprusi culminati in questo dopo episodio di violenza che ha portato alla sbarra un 53enne della Bassa accusato di stalking (atti persecutori) verso la moglie. L’uomo, difeso dall’avvocato Claudio Castagnetti, ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi di reclusione con pena sospesa. In aula, di fronte il piemme Ornella Chicca e il giudice Giuseppe Bersani, sono state ripercorse le fasi di un rapporto coniugale sempre più complesso. I primi dissidi risalivano addirittura al 1988, causati a quanto pare dalla difficile situazione economica in cui versava la famiglia. All’inizio sopportabili. Poi col tempo diventati esasperanti: minacce, insulti, soprusi. Culminati l’anno scorso, intorno alla Pasqua e poi nel giugno successivo, in due episodi in cui l’uomo ha perso letteralmente la testa: prima ha minacciato la donna (52 anni) puntandole un coltello alla gola; nel secondo caso l’ha presa a botte. La moglie è stata ricoverata in ospedale con 15 giorni di prognosi. Stanca di subire ha denunciato il marito ai carabinieri. In aula sono comparsi anche i tre figli che hanno confermato le violenze subite dalla madre.