“Un intervento che non esito a definire storico, senza precedenti”, così ha dichiarato il Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Aemilia”, la maxi operazione che ha portato a 117 richieste di custodia cautelare, quasi tutte eseguite e ad oltre 200 indagati. Ammonta ad oltre 100 milioni di euro il valore dei beni confiscati.
Il tutto è partito da un’indagine condotta dalla Procura distrettuale antimafia di Bologna, poi estesa ad altre Procure, quella di Catanzaro e Brescia. Altri 46 sono stati i provvedimenti di custodia cautelare emessi da queste ultime Procure.
Al centro dell’inchiesta il clan Grande Aracri di Cutro, presente da anni, con propri rappresentanti, in Emilia Romagna. Numerosi i capi d’imputazione, dal riciclaggio all’estorsione, dall’usura all’intestazione fittizzia di beni, all’emmissione di fatture false, all’associazione di stampo mafioso.
Non ci sono più alibi per chi continua a non vedere, a non sentire, a non parlare!
L’Emilia felice, Regione “esente da mafia”, non esiste da anni, ammesso che, nel lontano passato, lo sia effettivamente stata.
Da decenni, evidenti sono i segnali di un progressivo radicamento della criminalità organizzata nella nostra Regione. Recenti sono, inoltre, i dati pubblicati dal Ministero dell’Interno. Nel periodo Settembre 2013 – Luglio 2014 sono stati dodici i beni definitivamente confiscati nella nostra regione, su un totale confiscato, negli anni di funzionamento della legge, di circa un centinaio, ed ancora, 448, per un valore complessivo di 21 milioni di euro, sono stati i beni sequestrati. Questi dati pongono l’Emilia Romagna fra le prime sei regione italiane ed al primo posto fra quelle al nord del Lazio.
Quindi: Emilia svegliati!
Siamo riconoscenti alla Magistratura ed alle forze dell’ordine per lo splendido lavoro che stanno facendo ma siamo fermamente convinti che questo lavoro deve essere accompagnato contemporaneamente e nel minor tempo possibile, da un vero e proprio rinascimento etico, un sussulto di voglia di corresponsabilità, di condivisione e di continuità dell’agire, da parte della nostra intera comunità regionale.
Dall'associazionismo sindacale, al mondo dell’informazione, dalle istituzioni al mondo della politica, dell’imprenditoria, della scuola, degli associazionismi ambientale, culturale, sportivo; insomma, da tutta la nostra comunità deve alzarsi forte il grido: Basta, non ne possiamo più, smettetela!
Il prossimo 21 Marzo, a Bologna, verrà celebrata la XX edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Saranno tantissime le persone, provenienti da tutt’Italia.
Saranno a Bologna per ricordare le vittime innocenti delle mafie e per assumere, nei loro confronti, l’impegno a continuare nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata.
Ed allora è importante essere in tanti ed ancora di più.
Chiediamo, a tutti coloro che possono, di unirsi a noi, quel giorno, per offrire una carezza ai famigliari delle vittime. Vogliamo costruire una barriera solida, in grado di respingere gli attacchi delle mafie. Ogni persona presente, quel giorno, in Piazza, rappresenterà uno dei mattoni indispensabili per la sua costruzione.
Aiutiamoci a costruirla.
Lo dobbiamo a tutti noi, ma, in particolare, alle vittime innocenti delle mafie e ai tanti famigliari che verranno a Bologna il prossimo 21 Marzo 2015.