I grillini tra la “pastasciutta” e la richiesta di dimissioni a Ferrari

Qui di seguito pubblichiamo una nota del Movimento 5 Stelle relativa al dibattito che si è svolto lunedì scorso in Consiglio comunale sul tema della sanità.

Radio Sound

"Dal consiglio aperto di lunedì sul futuro della sanità piacentina è emersa un’unica certezza:‘’Il futuro dell’Emilia è nell’area vasta’’ e tutto è già deciso. Come ha dichiarato il presidente  Bonaccini durante una visita a Gragnano ad inizio mandato e come riportato dai quotidiani il 29 dicembre, giorno dell’insediamento. Se lo dice non abbiamo motivo di non credergli, ma abbiamo speranza di una smentita.

Tuttavia non possiamo non soffermarci su un tema così importante e sui rischi che una scelta come l’Area Vasta comporterebbe. Il tema della Sanità coinvolge e tocca gli interessi di tutti, i cambiamenti che potrebbero profilarsi avrebbero un forte impatto sulla quotidianità delle persone in un ambito troppo delicato per lasciarlo a vaghe rassicurazioni di politici che in un consesso, che dovrebbe avere soprattutto carattere informativo per i cittadini e per tutti gli intervenuti, si riducono all’ennesima performance elettorale fuori luogo e fuori tema , dando ancora una volta la triste sensazione di pochezza e vacuità di contenuti  che spesso conducono ad attacchi denigratori personali e non politici nei confronti degli eletti e delle attività dell’opposizione (leggi M5S), attacchi che per forme e modalità non hanno nemmeno il plus valore dell’originalità essendo già state poste in essere da altri rappresentati del medesimo partito.
Siamo stati tacciati di pessimismo da parte di consiglieri comunali e regionali di maggioranza perchè vediamo e sottolineiamo il lato peggiorativo del progetto Area Vasta, ovvero lo scollamento fra servizio sanitario e territorio, quindi da cittadini e non da eletti chiediamo cosa di positivo veda lo schieramento di maggioranza nell’eliminazione di alcune guardie mediche di provincia e nella riconversione di ospedali in poliambulatori senza servizi di emergenza e senza sale operatorie? Tutti in rete appassionatamente, ma nonostante le meraviglie della tecnologia niente può soppiantare l’assistenza di un medico di guardia, di un pronto soccorso “vicino casa”. Razionalizzazione dei costi è la parola d’ordine, ma questa razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica servirà a ridurre le lunghissime liste di attesa per le visite specialistiche o si tradurrà solo nell’ennesima sottrazione di servizi e diritti per i cittadini?
Siamo certi di interpretare domande, dubbi e timori comuni. I cittadini vogliono solo sapere se potranno avere un riferimento medico sul proprio territorio di notte o nel fine settimana senza dover ricorrere al pronto soccorso, magari distante diverse decine di chilometri e col rischio di interminabili attese. Da cittadini vogliamo sapere se, quali e quanti presidi ospedalieri saranno mantenuti sul territorio. 
C’è del marcio in Danimarca (citando l’Amleto)….ma poichè gli scandali edilizio-sanitari non ce li facciamo mancare nemmeno in Emilia Romagna da cittadini non possiamo che domandarci la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale porterà ad un’ auspicabile sistema di controlli e una programmazione delle spese funzionale a ciò che si realizzerà o si continuerà con la malagestione del pubblico? Ferrara Ospedale di Cona: infiltrazioni d’acqua nell’ospedale realizzato in ben 21anni con la spesa di  500 milioni di euro e innumerevoli indagati per un ventaglio di reati per tutti i gusti…
Ci dispiace non essere all’altezza delle aspettative di chi vorrebbe i nostri interventi improntati alla prassi di un’opposizione addomesticata e  largointesista, vuoti nei contenuti e compiacenti nella forma, ma riteniamo che i cittadini, tutti, meritino rispetto e risposte e riteniamo che la nostra etica politica e le nostre intelligenze  meritino rispetto e risposte.
Infine a chi ci accusa di seminare paure e sospetti vorremmo rispondere che non abbiamo bisogno di seminare paure e sospetti perchè le paure e i sospetti li hanno seminati, coltivati e fatti crescere anni e anni di scellerata amministrazione della cosa pubblica che ci stanno portando alla condizione, a cui non ci rassegniamo, per cui un diritto conquistato in decenni come l’assistenza sanitaria pubblica gratuita e capillare sul territorio non ce la possiamo più permettere! Ma la domanda è perché non ce lo possiamo più permettere? Forse perchè i soldi sono stati buttati via, sperperati, “diversamente razionalizzati”?  I fatti sotto gli occhi dei cittadini, fatti che raccontano di tangenti, di appalti non trasparenti o pilotati, di mancata sorveglianza e altro ancora, fatti (e misfatti!) che affollano le cronache antiche e nuove, noi ci limitiamo a ricordare i fatti nella sede più opportuna, quella di un consiglio comunale in cui si parla di sanità.
Vorremmo anche ringraziare il Consigliere Borotti della sottile metafora (“dobbiamo mangiare più pastasciutta’’ per parlare in un consiglio comunale) che dedica alla nostra esperienza politica, metafora e invito che decliniamo: non è l’esperienza “politica” che sviluppa il buon senso e la capacità di elaborare e produrre buona amministrazione perchè in Italia con tutti i politici di professione che abbiamo dovremmo essere il paese meglio amministrato al mondo e così non ci pare…
Infine un ringraziamento al Presidente del Consiglio Comunale, lo ringraziamo per averci dimostrato, una volta di più, che il rispetto delle regole, ma anche la buona educazione, in Italia sono un optional che non tutti possono pretendere e ottenere. In un ruolo che dovrebbe garantire imparzialità durante interventi e dibattiti consigliari, il Presidente improvvisa in diverse occasioni regole estemporanee che favoriscono i soliti noti e mortificano e penalizzano il confronto, sempre a discapito dell’opposizione e dei consiglieri del M5S.
Nella fattispecie lamentiamo che durante la seduta del 19 gennaio alla richiesta della consigliera Tarquini di prendere la parola per fatto personale (consigliere che subisce attacchi che ritiene essere offensivi o discriminatori ha diritto ad un tempo supplementare per difendere la propria posizione e dignità), il Presidente  ha negato questo diritto (in base alla regola creata ad hoc che non si possa concedere la replica per fatto personale durante sedute aperte)  togliendo di fatto l’opportunità di esercitare il diritto di replica per sè e per il proprio gruppo consiliare. 
Grazie Signor Presidente di queste preziose lezioni di savoir faire “diversamente politico”, noi però non riteniamo che la sua “interpretazione” del ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza sia soddisfacente e risponda alle necessità di correttezza e obiettività che il contesto richiederebbe e Le chiediamo, da consiglieri e da cittadini di considerare di lasciare il ruolo ad un più equanime interprete".