Un dolore che si rinnova, anno dopo anno, una tragedia che diventa maggiorenne. Sono passati infatti diciotto anni da quel tragico 12 gennaio 1997 quando il Pendolino Botticelli interruppe il suo viaggio proprio alle porte della stazione di Piacenza, subito dopo aver oltrepassato il ponte sul Po.
Il viaggio di Lidio, Pasquale, Cinzia, Lorella, Francesco, Gaetano, Agatina e Carmela, interrottosi bruscamente, continua però nel cuore dei loro cari e della comunità piacentina.
La mamma di Lorella Santone, una delle hostess della ristorazione, perita nella tragedia, dice ai nostri microfoni che Lorella non poteva scegliere posto migliore per terminare il suo viaggio terreno. Dopo 18 anni il dolore di una madre è ancora vivo più che mai e il ricordo fa male ma tornare a Piacenza è un pò come tornare a casa.
Ogni anno, ininterrottamente da 18 anni, è il Dopolavoro ferroviario di Piacenza a organizzare la commemorazione della tragedia. Quest'anno il presidente Bernardo Clemente, ha lanciato una proposta, quella di intitolare una strada o un luogo pubblico a questo tragico evento che ha segnato in modo indelebile la comunità piacentina.
L' invito è stato raccolto dall'assessore Luigi Gazzola, intervenuto in rappresentanza di palazzo Mercanti, mentre per la Provincia era presente il consigliere Stefano Perrucci.
Oltre alle autorità civili e militari cittadine per la prima volta è intervenuta l' Unione Mutilati e Invalidi sul Lavoro, con il presidente nazionale, il Cav. Vittorio Tassoni che ha ricordato come ogni giorno ci siano mediamente due morti sul lavoro, anche nei giorni festivi. Tassoni ha poi omaggiato il DLF con un piatto di ceramica Castellana raffigurante gli eventi salienti dell' UNMIL.
Intervento a sorpresa di Valentina Carraro, la mamma di Gaia Molinari, la 29 enne piacentina uccisa in Brasile. Ha voluto conoscere i parenti delle vittime e portare loro un messaggio di fede e speranza, anzi come ha detto ai nostri microfoni, un messaggio di certezza: "i nostri cari sono sempre con noi" ha affermato la mamma di Gaia.
Al termine della celebrazione officiata da Mons. Franceschini, parroco di San Savino, è stato proiettato un video con le immagini della tragedia e ovviamente non sono mancati i momenti di commozione nel ripercorrere le 18 cerimonie commemorative che da allora si susseguono con immutato dolore e con un ricordo sempre vivo nel cuore di tutti.