Consiglieri regionali di Sel impressionati dai poli di ricerca di Piacenza

Visita esplorativa sul territorio piacentino per i  neoconsiglieri regionali di Sel Yuri Torri e Igor Taruffi che, accompagnati da una delegazione di sindacalisti, hanno potuto ammirare alcuni dei centri più all’avanguardia nel campo della ricerca e dell’economia dell’ambiente. Prima tappa al Siet di via Nino Bixio, centro fondato nel 1983 con lo scopo primario di effettuare test per la sicurezza di componenti e sistemi destinati ad impianti nucleari per la produzione di energia elettrica ed oggi finalizzato, grazie alla particolare ubicazione all’interno di una centrale termoelettrica,  allo sfruttamento per attività sperimentali dei fluidi utilizzati nel ciclo di produzione dell'energia elettrica, in particolare vapore surriscaldato ed acqua demineralizzata ad elevata portata.
Il secondo incontro ha visto protagonista l’Rse (Ricerca sul sistema energetico), centro di avanguardia nella ricerca sul fotovoltaico che a breve porterà a termine la ristrutturazione di Casino Mandelli, destinandone le aree a nuovi laboratori . “Il nostro progetto – ha spiegato il responsabile Maurizio Bocca – è di creare celle fotovoltaiche a concentrazione caratterizzate dall’uso del germanio al posto del silicio. Un progetto su cui la Comunità Europea ha voluto investire per aumentare l’efficienza delle celle e abbattere i costi. Attualmente le nostre celle hanno un’efficienza del 36%, ben migliore di quelle al silicio che si attestano attorno al 18%”. Per i consiglieri, armati di sottoscarpe, camici e cuffie per evitare di contaminare l’ambiente, l’opportunità di visitare le “stanze segrete” del centro e gli strumenti che permettono la produzione e la verifica sull’efficienza delle celle.
Nel pomeriggio, visita al laboratorio Cesi, specializzato nello studio e nella progettazione di interventi di bonifica e rimedio in situazioni ambientali particolarmente compromesse. Un’attività cresciuta particolarmente nell’ultimo anno – come ha voluto sottolineare il direttore Domenico Andreis: “L’anno scorso abbiamo chiuso con il 40% degli ordini in più, un risultato eclatante. Abbiamo iniziato a lavorare su progetti complessi come l’Ilva di Taranto dimostrando capacità di intervento in situazioni importanti. Poche realtà sono in grado di avere una competenza specifica come la nostra, che ci permette di monitorare strutture ma anche opere d’arte come la Torre di Pisa e Piazza San Marco a Venezia.
Presenti all’incontro anche i sindacalisti Floriano Zorzella di Filctem Cgil, Giancarlo Barbieri di Flaei Cisl e Fabrizio Pelosi  di Uiltec-Uil, che proprio lo scorso anno avevano interpretato la riduzione del personale nel centro come il primo passo verso la chiusura. “Abbiamo 50 dipendenti e l’obiettivo di raddoppiare il volume d’affari nel giro di quattro anni – ha rassicurato Andreis. Cerchiamo di avere personale stabile su cui investire senza fare guerra al ribasso sul costo del lavoro. Questo significa più diritti e stipendi più dignitosi”.
Un appello raccolto da Igor Taruffi che insiste sul tema dell’occupazione, specie giovanile, come priorità del suo mandato: “La Regione ha davanti a sè una sfida molto importante, quella di rimettere al centro il patto per il lavoro e di costruire le condizioni per politiche industriali che riportino occupazione e rilancino la nostra economia. Possiamo intervenire con azioni precise e ne parleremo di fronte alla giunta. Partendo dal binomio ricerca e innovazione, su cui è fondamentale investire”.
Impressionato dal livello di eccellenza del “tecnopolo” piacentino, Yuri Torri che ha parlato di “altissimo livello delle realtà visitate che devono essere valorizzate anche dal punto di vista occupazionale. Da parte nostra c’è disponibilità a trovare forme di collaborazione”. Anche se la priorità ora è tenere a mente il dato drammatico del 37% di affluenza alle elezioni regionali come riferimento prioritario. “Il lavoro va organizzato in maniera semplice, produttiva e trasparente. Senza promesse inutili, ma con il massimo impegno nel lavoro quotidiano. Solo così si ricostruisce la credibilità di fronte ai cittadini”.   

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