Una scultura per i piacentini nel mondo realizzata dal maestro Bisagni

A Bettola è in lavorazione un’ opera dedicata a tutti i migranti che se ne sono dovuti andare dal loro paese nativo. Queste persone non hanno mai dimenticato le loro origini e la loro Terra li vuole ricordare anche in questo modo. Il progetto è fortemente sostenuto dalla cittadinanza che si è fattivamente impegnata affinché il tutto si concretizzasse. Il Maestro Getty Bisagni, amante di Bettola e dell’intera Vallata, sta lavorando per dare corpo a questo sogno. Ispirato dal tema, che ha vissuto per altro in prima persona, sta dando forma ad una proposta che ha superato ogni aspettativa.

Radio Sound

Per sostenere il progetto, è stato fondato il “Comitato per la realizzazione del monumento all'emigrante – opera del Maestro Getty Bisagni”.  Il Comitato è capitanato dall'Associazione “Bettola Nel Mondo”, che vede capofila il suo presidente, Roberto Boiardi, ospite di Radio Sound 95 nel programma Sound City: “Sarà una scultura dedicata a tutti i piacentini nel mondo e in generale a tutti gli italiani costretti ad emigrare. Il fenomeno migratorio della Valnure è stato circoscritto soprattutto in Francia, ma ci sono casi di spostamento anche in Argentina e Inghilterra. Io attraverso la nostra associazione e grazie alle nuove tecnologie abbiamo raccolto tante storie e conosciute tante persone originarie del piacentino. Tutte queste persone hanno una grande sensibilità verso la terra che fu dei loro padri e nonni e questo attaccamento ci ha dato l’ispirazione per la realizzazione dell’opera”.

Nei racconti di chi è dovuto partire cosa emerge di più?

Una grande sofferenza per aver lasciato la propria terra, ma anche la felicità quando è accaduto di dover ritornare e aver visto, anche se in questo momento storico si fa fatica a capire, comunque un miglioramento delle condizioni di vita”.

Quale la storia che ti ha colpito dei piacentini all’estero

Quella di un ragazzo italo argentino che fa il giornalista ed è uno dei fautori e organizzatori degli eventi per gli italiani emigrati in Sud America. Nonostante sia un ragazzo di quinta generazione ha saputo mantenere un grande attaccamento con Piacenza, venendo più volte e realizzando dei servizi sulla nostra provincia. Questo denota che il filo con l’Italia non si è mai spezzato”.