Due incendi nel giro di un paio d'ore. Il primo ha coinvolto un cascinale di Caratta (Gossolengo) destinato ad accogliere una trentina di profughi appena terminati i lavori di ristrutturazione, che a questo punto andranno per le lunghe. Il secondo, a metà mattinata, si è sviluppato all'interno dell'azienda Lpr di San Nicolò.
E' l'episodio di Caratta quello più inquietante. Si parla infatti di ipotesi dolosa: qualcuno si sarebbe introdotto all'interno del casolare su cui tanto si è discusso in queste settimana per il probabile arrivo di una trentina di profughi tra quelli arrivati nel Piacentino nei mesi scorsi, e avrebbe appiccato il fuoco ad alcune gomme da auto, forse portate sul posto appositamente. Gomme che nell'esplodere pare che abbiano mandato in frantumi i vetri dello stabile. Le fiamme sono state domate rapidamente grazie all'intervento dei vigili del fuoco ma a creare più apprensione è la probabile natura di un gesto su cui ora stanno indagando i carabinieri ma di cui si occupa anche la Digos, ovvero il reparto della questura che si occupa, tra le varie cose, di reati "politici".
All'Lpr di San Nicolò, invece, si tratta di un episodio ben diverso: le fiamme avrebbero coinvolto un aspiratore all'interno dello stabilimento dell'azienda piacentina leader nel settore dei sistemi frenanti. Pompieri sul posto ma nessun ferito.