«Il pacchetto sicurezza varato anni fa da Maroni dev’essere reintrodotto a Piacenza e nei comuni della nostra provincia contro la crescita esponenziale della criminalità. Le ultime indagini su questo fenomeno dimostrano che la situazione non è più tollerabile». Lo propone Silvia Testa, candidata della Lega Nord al consiglio regionale, alla luce dei dati diffusi ieri dal Sole 24 Ore. Secondo il quotidiano economico, nel 2013 i reati commessi nel Piacentino sono aumentati del 16,3 percento: una crescita che ci porta al secondo posto di un indesiderabile podio preceduti solo dalla provincia di Trieste (+19 per cento) e a pari merito con quella di Asti. Il Piacentino sale così al trentesimo posto fra le 106 province italiane grazie all’incremento del 52,5 per cento dei borseggi, del 52,1 per cento delle frodi e delle truffe, del 31,4 dei furti in abitazione e del 22,4 per cento delle rapine.
«I numeri – evidenzia Testa – confermano quanto la Lega da tempo denuncia nell’indifferenza del Partito Democratico: l’escalation di delinquenza subita dal Piacentino è degna delle aree metropolitane più problematiche. Per quanto riguarda la città, dove l’insofferenza dei cittadini si è resa palese soprattutto in determinate zone, bisogna puntare il dito contro i dodici anni di amministrazione del centrosinistra, coalizione che non si è mai curata di questo tema e l’ha minimizzato in ogni modo. Se non si ha la volontà di dare una svolta, la situazione non potrà che peggiorare a causa dell’intenzione del governo Renzi di depenalizzare reati quali furti e truffe».
Modificata alla Camera per le discusse norme riguardanti le ronde di cittadini e il prolungamento della permanenza degli immigrati clandestini nei centri di identificazione, la legge firmata da Roberto Maroni quando era ministro dell’Interno, resta lo strumento da impugnare contro il diffondersi del crimine a detta della candidata del Carroccio. «La validità e l’efficacia delle proposte della Lega – precisa Testa – sono attestate dalle azioni intraprese dal sindaco di Padova, Massimo Bitonci. È tempo che i consiglieri regionali eletti dai piacentini si facciano sentire a Bologna per riaffermare la richiesta di quegli interventi forti e adeguati che il nostro territorio necessita al più presto. Purtroppo, nessuno ha mai esposto il problema in regione, ad eccezione dei leghisti rimasti inascoltati. E se fino ad ora è stata la popolazione a fare le spese dell’ignavia del centrosinistra, è giunto inoltre il momento che ad essere colpito da questa situazione sia proprio il Partito Democratico. Solo con un deciso segnale dalle urne il 23 novembre, la classe politica che da sempre governa l’Emilia Romagna capirà l’irrequietezza dei cittadini: non rinnovandole più la fiducia, l’elettorato può far sì che gli esponenti piacentini ed emiliano romagnoli del Pd inizino finalmente a riflettere su quanto accade nel loro territorio e non solo a Roma o Bruxelles».