"Una legge spot" così Matteo Lunni (FI) sulle Norme per le giovani generazioni, il progetto di legge presentato oggi in Regione da alcuni Consiglieri di maggioranza presso le Commissioni Scuola e Politiche Sociali.La proposta prevede un insieme di interventi a favore dei giovani e dei bambini riguardanti i più diversi aspetti della loro vita, dalla formazione, al tempo libero, all’integrazione dei casi problematici."Si tratta di una riorganizzazione di provvedimenti già esistenti e previsti da altre leggi – spiega il Commissario Regionale dei Giovani azzurri –: l’unica novità è costituita dall’approccio invasivo che viene assegnato alla Regione, la quale dovrà fare da supervisore per quanto riguarda la formazione, l’associazionismo, i programmi di promozione della partecipazione attiva.A rimetterci saranno gli istituti che attualmente si occupano dei giovani, in primis la scuola, poi gli Enti Locali ed il terzo settore, che rischia di essere sottoposto al controllo della Regione, la quale "deve valutare la democraticità delle associazioni di volontariato e sportive" e deve stabilire se il loro numero è congruo.Vi è insomma il tentativo di creare il "juven sovieticus" incominciando l’indottrinamento sin dalla tenera età.Come giovani di Forza Italia rifiutiamo questa logica ideologica ed ideologizzante e riteniamo che si debba promuove il più possibile la libera espressione ed il pluralismo, culturale e politico,con un occhio di attenzione anche per le reali esigenze dei giovani: il lavoro, la formazione ad alto livello, la casa, soprattutto per gli studenti, ma anche la riscoperta dell’identità della nostra terra, tema ovviamente tabù per il legislatore di sinistra".