Foti (Fd’I-An): ”Moschee abusive grazie a Regione e Comuni, ora basta”

“Grazie alla complicità della Regione e al dolce fare niente dei Comuni, cantine, garage, depositi o semplici case vengono trasformate in moschee abusive». Lo sostiene Tommaso Foti, candidato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale dopo un sopralluogo effettuato all’esterno dei due luoghi. Non è certo una crociata contro l’Islam, secondo l’ex deputato piacentino, ma solo ed esclusivamente una questione di rispetto delle regole, che devono essere uguali per tutti.

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E invece, sottolinea Foti, così non è: «Si sono costituite associazioni islamiche che, col pretesto di svolgere attività culturali, affittano case o capannoni industriali che, spesso con soldi provenienti dall’estero, trasformano poi in luoghi di mascherati di preghiera. Anche a Piacenza, la cosa è nota e risaputa, sia che si tratti della moschea di via Mascaretti, come di quella di via Caorsana , ma il Comune preferisce chiudere entrambi gli occhi. E’ ora di finirla”.

«Le sedi di tali associazioni, infatti – prosegue Foti – solo strumentalmente vengono pubblicizzate come luoghi che hanno finalità ricreative e di aggregazione mentre in realtà rappresentano veri e proprio luoghi di culto, così come testimoniano i numerosi filmati realizzati e diffusi sui social network proprio dalle associazioni islamiche di Piacenza».

«In verità – precisa il candidato di Fd’I-An – è una prassi oramai diffusa e consolidata in tutta l’Emilia rossa quella  di realizzare moschee abusive, facendole passare per sedi di centri culturali. Peccato che, oltre ad un problema di rispetto delle norme urbanistiche, vi è anche un problema di ordine pubblico legato alle moschee mascherate: non sappiamo, infatti, chi predica e che cosa si predica e, tanto meno, è possibile comprendere che cosa si dice».

«Il rischio che le moschee mascherate da centri culturali islamici, autorizzati dalle amministrazioni comunali, possano nascondere attività non autorizzate di stampo integralista – ammonisce Foti – è alto e il pericolo reale. Per questo è indispensabile una modifica della legge regionale sull'associazionismo che metta dei paletti ben chiari ed impedisca la nascita, in deroga a tutte le regole urbanistiche, di luoghi di culto in aree ed edifici non destinati a tale uso».

«In ogni caso – conclude Foti – sia in via Mascaretti, sia in via Caorsana l’attività svolta dalle associazioni islamiche contrasta con la lettera sia della legge, sia delle norme urbanistiche comunali. Non bastano atti di diffida del tutto ignorati o sanatorie che non sanano a rendere legittima una situazione che è del tutto illecita. Il Comune non può sanzionare i piacentini che violano le norme urbanistiche e tollerare che le stesse siano del tutto disattese dagli islamici. E’ un insopportabile razzismo al contrario».