Il Po è gonfio come non lo si vedeva da qualche anno. E continua a piovere incessantemente sul Piacentino ma anche, e soprattutto, in Piemonte e Lombardia. Soprattutto perché sono le piogge nelle zone a monte di Piacenza a provocare le ondate di piena che poi si riversano sul nostro territorio. Una piena che si pensava fosse esaurita tre giorni fa con i 6 metri e 90 sopra lo zero idrometrico ma che è già stata sorpassata dal picco di questa mattina: 7 metri e 50. E il fiume cresce ancora, sebbene molto lentamente anche perché nella notte non è scesa pioggia. La zona di via Nino Bixio a Piacenza è ancora chiusa al traffico ma i ponti restano regolarmente aperti. Ai loro piedi, a ridosso di quello che fino a qualche giorno fa era il nuovissimo lungo Po appena riqualificato con panchine, ciclabile e attrezzi per il fitness, l’acqua ha coperto tutto; è visibile giusto qualche schienale delle nuove panchine. Uno spettacolo che per ora fa solo impressione ma senza creare troppi danni, perlomeno in città dove sulla sponda del Grande fiume si stanno accalcando numerosi curiosi ad ammirarne la potenza. Diverso il discorso nelle aree golenali di altri comuni rivieraschi come Caorso: a Roncarolo sono state invase dall’acqua limacciosa del fiume in piena attività commerciali (il ristorante Magaton, ad esempio) e la sede del circolo dei pescatori: quasi un metro d’acqua è presente al piano terra dello stabile. A San Nazzaro di Monticelli d’Ongina, i titolari del ristorante La Finestra sul Po hanno sgomberato tutto lo sgomberabile e hanno l’acqua nelle prime stanze del locale. In allerta la protezione civile, dunque, che sta tenendo monitorata la situazione con tutte le forze in campo coordinate dalla Prefettura.