Mai come in questi giorni i piacentini avvertono la necessità di regole chiare e pene certe per recuperare un senso di sicurezza completamente perduto. Da via Roma a via Taverna, dalla città alla periferia i cittadini lamentano una mancanza di controllo del territorio che porta le nostre famiglie ad aver paura ad uscire la sera, ma non solo. Chi mette l’auto nei parcheggi si trova spesso costretto ad acquistare gli accendini dagli ambulanti abusivi per evitare che questi procurino danni alle proprie vetture. Le telecamere, seppure strumento indispensabile per completare le azioni di prevenzione, non sono più un deterrente alla microcriminalità. Bisogna agire su due fronti: a livello regionale e nazionale, per dare agli amministratori locali la possibiltà di agire per la prevenzione in tema di sicurezza. Bisogna unire le forze, volontarie e non, per un presidio costante del territorio. Forze dell’Ordine, Polizia municiaple, Protezione civile e Istituti di vigilanza privata, tutti al lavoro in modo coordianto per avere un controllo totale che eviti zone scoperte. Non mi stanco di ripeterlo. Ci sono alcuni capisaldi che il Governo centrale non può delegare: la certezza della pena per chi delinque, far scontare realmente la pena e – nei casi di reati particolarmente gravi – farla scontare nei propri Paesi di orgine. Bisogna incidere su Governo e ministeri per far si che chi delinque debba aver paura di delinquere. Oggi mancano leggi certe e chiare. Dobbiamo invece reperire le risorse per aprire le caserme, per coprire l’intero territorio, per non lasciare zone scoperte, perché tutti i cittadini, indistintamente, abbiano il diritto di sentirsi finalmente sicuri.