I milanesi Pietro Belfiore, Davide Rossi e Davide Bonacina, il mantovano Andrea Fadenti, e il comasco-svizzero Andrea Mazzarella stanno spopolando, prima su You Tube e ora grazie alla trasmissione di La7, Piazza Pulita. Insieme sono il “Terzo segreto di satira” e sabato 8 novembre dalle 21.30 saranno all’Arci Vik di via Campagna. Qui verranno ripresentati alcuni dei video più esilaranti e il gruppo risponderà alle domande degli estimatori.
In vista dell’appuntamento, abbiamo raggiunto telefonicamente Davide Rossi, che abbiamo scoperto avere un collegamento diretto con il nostro territorio, essendo nato a Pontedellolio.
“Siamo usciti dalle scuole di Milano, avendo studiato in quattro sceneggiatura e uno regia, e volevamo sperimentare avendo passione per la satira. Così tre anni fa abbiamo fatto il primo video, un discorso di Gheddafi sottotitolato che è andato molto bene. Da allora abbiamo capito che un gioco poteva trasformarsi in lavoro”.
Da li è partita l’ascesa del Terzo segreto di satira, che oggi, oltre a Piazza pulita, vede i propri video ripresi dalle più importanti testate giornalistiche nazionali. E nel loro mirino, come in molti sapranno, c’è la politica: “Il nostro rapporto è di amore e odio. Un po’ come tutti gli italiani. Siamo interessati ma forse oggi è un momento di repulsione, se ne parla tanto e ogni due anni ci sono elezioni oppure governi senza elezioni. Diciamo che il rapporto è difficile”.
Rapporto complesso che però risulta esilarante attraverso le loro mini-fiction : “Per ora abbiamo trattao tutti gli argomenti che ci interessavano. Fino a poco tempo fa ci mancava solo il Movimento 5 Stelle. A livello politico ce la siamo presa con tutti, soprattutto con il Pd. Non saprei dirti una novità, gli obiettivi sono stati toccati tutti, poi magari salta fuori qualcosa di nuovo all’ultimo momento”.
Così, in vista dell’incontro a Piacenza, al circolo Arci Vik, non rimane che chiedergli un consiglio per chi volesse intraprendere la loro stessa strada: “L’unico che mi sento di dare è che, come successo a noi, essendo in tanti abbiamo diviso i pochi fondi a disposizione per iniziare e poi, essendo un gruppo, abbiamo potuto dividere anche le delusioni. Forse è il gruppo ad essere fondamentale, naturalmente buttandosi in quello in cui si crede”.