«Storie come quella del quarantaquattrenne piemontese che vive in stazione a Piacenza sono un pugno nello stomaco. È inammissibile che non ci sia un sostegno per gli italiani rimasti senza casa e lavoro». È il commento di Silvia Testa, candidata di Lega Nord al consiglio regionale, in merito alla notizia dell’uomo che passa le notti in prossimità dei binari.
«Purtroppo – prosegue – non è l’unico caso drammatico riportato dalla cronaca locale nell’ultimo anno, penso ad esempio al racconto di quelle persone che come unico tetto hanno quello dell’auto. Sono i segnali di una crisi che ha colpito anche le regioni più ricche, senza che però vengano date risposte ai sempre più numerosi indigenti». Secondo l’Istat lo scorso anno ammontavano a 10 milioni e mezzo (il 16,6 percento della popolazione) gli italiani in difficoltà economiche, mentre erano 6 milioni ( il 9,9 percento) quelli che non disponevano delle risorse primarie per il sostentamento, cioè le persone che versano in uno stato di povertà assoluta. Con un aumento, di un punto percentuale, su quest’ultima rilevazione rispetto al 2012.
«È intollerabile – evidenzia l’esponente del Carroccio – sapere che per i nostri cittadini non ci sono case popolari perché mancano gli alloggi o perché occupati abusivamente, come avviene in alcune realtà, o perché mancano le risorse economiche dato che la priorità è riservata agli immigrati clandestini. Per l’operazione Mare Nostrum l’Italia ha speso infatti un miliardo e 300mila euro all’anno: 900 mensili per ogni straniero sono distribuiti alle organizzazioni che si occupano dell’ accoglienza. E la contropartita sono gli anziani con 300 euro di pensione minima che frugano nei rifiuti dei mercati, i disabili ai quali ne vengono assegnati 200 o ancora gli uomini divorziati senza un impiego, costretti a mantenere la moglie oltre ovviamente ai figli, che dormono in strada. Le istituzioni dispensano soldi a tutti tranne agli italiani, i quali con il loro lavoro hanno reso l’Italia la potenza economica di primo piano di qualche anno fa, e che ora sono abbandonati alle loro difficoltà e ignorati in circostanze profondamente drammatiche. Storie tragiche come quella del piemontese senzatetto, contrapposte alle spese dello Stato per farsi carico degli immigrati, ci fanno pensare che sia in atto un tentativo di rimpiazzare gli italiani, un popolo che probabilmente, nei progetti di qualcuno, deve scomparire».