«Gli emiliano-romagnoli rischiano di diventare una minoranza a tutti gli effetti: i dati parlano chiaro. Una riflessione sull’impatto delle politiche migratorie, pertanto, è necessaria anche a livello regionale». Lo sostiene Silvia Testa, candidata della Lega Nord al consiglio regionale, alla luce degli ultimi rapporti recentemente presentati dall’Mmwd e dall’Uar. Secondo le statistiche, infatti, l’elevato tasso di natalità di alcune popolazioni farà sì che in soli sei anni in Emilia Romagna un neonato su tre sarà straniero, come lo sarà un quarto dei cittadini al di sotto dei quarant’anni di età. Il 40 percento dei nuovi nati, invece, avrà almeno un genitore non italiano e dagli attuali 547 mila stranieri (oggi il 12,4 percento della popolazione totale) si arriverà ad 800mila.
«Se questo è il quadro previsto per il 2020 – evidenzia l’esponente del Carroccio – immaginiamoci allora come sarà composta successivamente la nostra società: chiediamoci che fine faranno la nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri valori, il nostro modo di vivere e concepire le istituzioni sotto la pressione demografica di popoli che talvolta faticano ad accettare il concetto di integrazione. È per questo che i dati non devono essere sottovalutati». Stando alle statistiche, la provincia di Piacenza si classifica prima in regione per popolazione straniera con il 14,2 percento del totale e in particolare sono i comuni posti lungo la via Emilia quelli che risentono del fenomeno migratorio, con percentuali che vanno oltre il 21 percento.
«Cifre che di gran lunga sorpassano la percentuale nazionale – sottolinea Testa – e che ci portano a vedere minacciata la nostra identità. La Lega viene accusata di provocare inutili allarmismi in quanto solo l’8 percento della popolazione residente in Italia proviene dall’estero, sebbene sia ormai noto che ad assorbire la presenza degli immigrati siano quasi esclusivamente le regioni del Nord. Va ricordato che ciò impatta anche sui bilanci dei comuni che devono farsi carico di alcune situazioni, quali quella dell’arrivo di minori non accompagnati e giudicata insostenibile persino dall’assessore al Welfare di Piacenza, Stefano Cugini. Ci chiediamo allora se in futuro i rappresentanti del Partito Democratico, come l’assessore regionale alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi, che ritiene indispensabile impegnarsi per gli stranieri, saranno altrettanto solerti nel difendere i diritti degli emiliano-romagnoli quando saranno una minoranza».