C'è voluta quasi un'ora di colloquio per ottenere la sua fiducia. Un'ora giocata sul filo della tensione, in cui il poliziotto ha dovuto misurare le parole, usare i toni giusti, cogliere le sfumature psicologiche. Di fronte aveva un uomo distrutto che, dopo essersi tagliato le vene, si stava puntando un coltello appuntito nel ventre, deciso a farla finita. Alla base dello sconforto motivi di carattere sentimentali. Eppure questa storia è finita per il meglio con un piacentino di 40 anni che ha desistito dalle sue intenzioni grazie all'intervento del poliziotto, un sovrintendente in servizio alla squadra Volanti con parecchi anni di esperienza sulle spalle. Il fatto è accaduto sabato mattina primo novembre nella zona di barriera Torino. Ad allertare la polizia la ex compagna dell'uomo che non riusciva a entrare nella casa dove viveva quest'ultimo e che da pochi istanti aveva ricevuto un messaggio sul cellulare. "Voglio farla finita" c'era scritto. La volante arriva sul posto. L'uomo accetta di far entrare in casa solo un agente. Quest'ultimo adotta tutte le cautele del caso. Si siedono sul divano con il piacentino che ha le braccia insanguinate e tiene in mano un coltello appoggiato sulla pancia. Pronto a spingere. Inizia una trattativa delicatissima, carica di tensione. Dopo quasi un'ora il livello di confidenza è al punto giusto. Il piacentino viene convinto: lascia il coltello nelle mani dell'agente e si fa accompagnare all'ospedale dove viene curato immediatamente. Qualche ora dopo contatta il sovrintendente: "Agente, volevo ringraziarla".