"In Regione idee confuse sulla famiglia" secondo Luigi Francesconi (FI) che aveva preparato una dura battaglia su un progetto di legge presentato da alcuni componenti della sinistra e ritirato dagli stessi presentatori. Esso chiedeva che a tutti i livelli della legislazione regionale il termine "famiglia" venisse sostituito da "nucleo di persone la cui convivenza abbia carattere di stabilità". Questa dizione aprirebbe a tutti i tipi di convivenza (occasionale, di fatto, omosessuale), i finanziamenti regionali per la casa, il diritto all’istruzione, il sociale, ecc. attualmente solo appannaggio delle famiglie propriamente dette. "Questo progetto di legge – prosegue Francesconi – cerca di mascherare con scuse di natura sociologica (il cambiamento delle abitudini) un deliberato orientamento politico ostile alla famiglia che denota la volontà di cedere senza nemmeno combattere al relativismo, anzi di agevolarlo il più possibile. Il fatto di stesso di averlo ritirato dimostra la confusione che impera nella sinistra su questo delicatissimo tema." Francesconi fa anche riferimento ad un’interrogazione da lui presentata in cui chiedeva l’istituzione di un bonus a favore delle giovani coppie come avviene in Lombardia e a cui l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali ha risposto dicendo che "La Regione prevede misure stabili a sostegno del diritto alla casa selezionano i beneficiari principalmente sulla base delle loro condizioni economiche. Pertanto esse sono rivolte anche alle giovani coppie regolarmente sposate che presentino i requisiti di ammissibilità di volta in volta previsti dai bandi". "Da queste parole – replica il Consigliere Regionale – si desume che la famiglia non è una priorità, e che le giovani coppie ricevono i contributi non in quanto famiglia ma in base al disagio economico. Ad una situazione di affievolimento dei vincoli sociali tradizionali la risposta che la sinistra dà è assecondare, quasi compiaciuta, questo corso contrariamente da quanto avviene in Lombardia: il ruolo educativo, di solidarietà e controllo sociale esercitato dalla famiglia è un valore per la società nel suo complesso e non può essere svolto con la stessa efficacia da nessun altro istituto sociale, da qui l’esigenza di difendere e promuovere la famiglia tradizionale prevedendo politiche specifiche come la redazione di una specifica legge e l’istituzione di un Assessorato ad hoc."