"Quale futuro per il porto commerciale a foce Chiavenna?" a chiederlo alla Giunta Regionale è Luigi Francesconi (FI) dopo che, rispondendo ad una sua interrogazione, l’Assessore ai Trasporti Alfredo Peri aveva scritto che tale opera "Non è mai stato prevista e che, anzi, da uno studio di fattibilità relativo ad un porto commerciale nel piacentino, promosso dalla Regione in collaborazione con gli Enti Locali piacentini, si deduce che l’ipotesi […] sia da scartare in quanto l’analisi comparativa dei punti di forza e di debolezza (SWOT) ha dato esiti negativi".L’idea di costruire un porto commerciale lungo il fiume Po in territorio piacentino esiste già da diversi anni ma, a causa dell’ubicazione delle secche, degli intralci costituiti dalle condotte delle centrali "La Casella" e "Piacenza Levante" e della scarsità d’acqua corrente che sempre più determina il posizionamento dei corridoi navigabili, si è progressivamente abbandonata l’idea di costruirlo a Piacenza, dove in estate il livello dell’acqua non è sufficiente a garantire l’attracco ed il passaggio delle chiatte mercantili.L’ipotesi alternativa ne prevedeva la costruzione nell’insenatura naturale della foce del fiume Chiavenna, con il vantaggio di compiere un intervento con un moderato impatto ambienta, vicino all’autostrada ed al grande polo logistico di Monticelli d’Ongina, inoltre, data la prossimità alla conca di Isola Serafini, verrebbe garantito un livello minimo d’acqua durante tutto il corso dell’anno per consentire il traffico dei natanti anche di maggior dimensione. Questa opportunità era stata nei mesi scorsi pubblicizzata dagli organi di stampa piacentini ed ha trovato unanime sostegno da parte degli Enti Locali e di diversi operatori turistici e commerciali.Ora pare che anche questa via sia impraticabile a causa della scarsa fiducia nel progetto da parte di Provincia e regione. "L’idea – spiega Francesconi – sembrava quella più razionale e praticabile, ora, invece, si scopre che non è così: tutti coloro che credevano nel porto commerciale piacentino sono rimasti inascoltati, in primis le Amministrazioni Comunali rivierasche. Si parla di analisi SWOT: chi l’ha commissionata? Perché i risultati non sono mai stati resi noti? E perché, a quanto sembra, non sono state interpellati i Sindaci, che già si erano espressi favorevolmente al progetto? L’Amministrazione Regionale deve scoprire le carte: vuole un porto commerciale fluviale nel piacentino? Se sì, dove? Credo che la chiarezza su questi aspetti sia un atto dovuto verso i cittadini e le imprese che puntano sull’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi al traffico su gomma e che credono fermamente, diversamente all’Amministrazione Regionale, all’utilità di rendere navigabile il Po".