"Un atto di disinformazione e un po’ di terrorismo psicologico sui consumatori". Il direttore dell’Unione Commercianti Giovanni Struzzola bolla così la definizione di Piacenza come città più cara d’Italia in relazione all’indice dei prezzi Istat del mese di agosto, che segnalava rialzi consistenti nei capitoli dei generi alimentari, degli spettacoli e della cultura e dei servizi ricettivi. Per Struzzola, "ad incidere sul bilancio famigliare sono tante voci, e vanno prese in considerazione tutte", senza limitarsi a "porre l’attezione solo sul prezzo della tazzina di caffè" al bar ma considerando – ad esempio – anche "le tasse degli enti locali, i costi di carburanti, assicurazioni e affitti, che incidono anche sui costi dei pubblici esercizi".