Sono molti i piacentini che in mattinata si sono ritrovati a Bologna per lo sciopero generale della Cgil di 8 ore. Circa 500, sono stati stimati dal sindacato, le persone che dal nostro territorio hanno partecipato alla manifestazione, con i 5 pullman organizzati dalla Camera del lavoro, più treni e auto. Anche all’Astra, veicoli industriali di Piacenza, sia Fim che Uilm hanno indetto 8 ore di sciopero.
In piazza Maggiore, con comizio finale previsto del segretario regionale Vincenzo Colla, i manifestanti sono arrivati con due cortei, partiti alle 9 da via Saffi e piazza XX settembre.
Oltre alla Cgil, non sono mancati gli studenti, a porta Santo Stefano, al grido di “blocchiamo tutto” e picchetti degli universitari in via Zamboni, che hanno chiuso l'ateneo “per sciopero” assieme ai collettivi Hobo e Cua. Gli occupanti di case, che annunciano blocchi stradali. Fischietti, fumogeni e traffico in tilt.
Alcuni dei dati emersi. Tra i tanti dati negativi, sicuramente quello che preoccupa di puiù è quello sul boom di licenziamenti dal 2013. Secondo la Cgil di Bologna da quando la riforma Fornero nel 2012 ha modificato le procedure sui licenziamenti individuali, i casi di uscita forzata dal lavoro sono aumentati. Da circa 50 all’anno agli 800 del 2013, tra cui la maggior parte, più di 600, si sono conclusi con un risarcimento economico. Mentre sono 103 i tentativi andati male che proseguono con una causa legale, lasciando al giudice la possibilità di reintegrare il lavoratore. Un’impennata dovuta anche alle norme che obbligano le aziende a passare dalla Direzione territoriale del lavoro, ma che secondo il sindacato può servire da termometro. E i licenziamenti sono continuati allo stesso ritmo anche nel primo semestre 2014.