Allerta costante e monitoraggio minuzioso di tutto il territorio piacentino, unitamente all’azione concreta di ripristino della rete viaria, sono state le attività svolte dagli uomini del Consorzio di Bonifica di Piacenza durante il protrarsi delle violente piogge cadute da ieri. In alta Val Trebbia sono caduti infatti oltre 200 mm di piogge in meno 12 ore, mentre nella città di Piacenza ben 50 mm in circa 6 ore.
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza che ha presidiato costantemente il territorio ha monitorato l’evolversi della situazione segnalando in tempo utile le maggiori criticità. I danni più rilevanti si sono registrati in alcuni snodi viari sul fondo stradale nei comuni di Coli, Bettola e Farini. Problematiche ingenti anche in Valle del Perino e nella strada di bonifica Villanova-Aglio-Pradovera. In alcune piccole frazioni, dove l'intensità dell'acqua è stata talmente forte da ostruire i collettori di scarico con massi e detriti invadendo la sede stradale, la circolazione è stata interrotta. Tra queste la strada Vezzera-Pradaglione, sempre in comune di Coli, dove l’interruzione è stata causata da un insieme di frane e smottamenti.
I tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza sono intervenuti ristabilendo la sede stradale e quindi consentendo la circolazione tra i centri abitati colpiti dai fenomeni. La Bonifica ha disposto una serie di interventi di somma urgenza per un intervento complessivo che stima il danno in circa mezzo milione di euro.
Alcune lesioni scaturite dalla violenza del nubifragio hanno messo a repentaglio la stabilità di un ponte e di una condotta acquedottistica. Piacenza capoluogo non ha presentato problematiche rilevanti dovute ad esondazioni ed allagamenti. Gli impianti idrovori della Finarda e dell'Armalunga sono stati attivati tempestivamente e con diverse funzioni: Armalunga è stata messa in funzione fino a tarda, mentre l'impianto della Finarda è stato attivato per alcune ore in considerazione del monitoraggio controllato dei livelli d'innalzamento del Po. L’allerta è successivamente rientrata e non è stato necessario mettere in funzione la cassa d’espansione del Riello, in località Farnesiana, per contenere l’impeto della piena.