C'è un'aria da ultimo giorno di scuola, probabilmente condita da un pizzico di malinconia, a palazzo Garibaldi, sede della Provincia di Piacenza. La sera del 10 ottobre verrà consegnata agli annali come l’ atto conclusivo dell’ ultima Amministrazione provinciale scelta dai cittadini e guidata da Massimo Trespidi.
Prima di sedere per l’ ultima volta al centro della Sala del Consiglio, Trespidi riceve la stampa piacentina nel suo ufficio. I giornalisti saranno anche coloro i quali, alla fine, verranno ringraziati pubblicamente dal presidente: “Grazie ai giornalisti – ha detto il presidente Trespidi – il rapporto con la stampa è importante. E' grazie al lavoro dei cronisti che abbiamo potuto far conoscere il buon lavoro che abbiamo fatto”.
Nel suo ufficio una lavagna con gli ultimi punti, le ultime cose fatte dalla sua Amministrazione. Nel momento in cui entriamo, Trespidi tira una riga e scrive con un pennarello “Fatto tutto”.
Appena entriamo gli chiediamo che effetto faccia passare in qualche modo alla storia come l’ ultimo presidente della Provincia eletto dai cittadini.
“Vorrei essere ricordato per le cose buone che abbiamo fatto – risponde Trespidi – e per la buona amministrazione, virtuosa, e documentata nei fatti, nelle cifre e negli atti che lasciamo a chi subentrerà.
Ciò che oggi è cronaca domani diventerà storia e mi fa piacere essere ricordato, e probabilmente passare alla storia, come ultimo presidente eletto dal popolo. Credo che quelle che consentono al popolo di pronunciarsi siano elezioni vere. Le altre sono dominate da quella cultura del nominalismo e dell’ essere nominati che non appartiene al mio impegno politico”.
Poi gli chiediamo di sfogliare l’ album dei ricordi di questi cinque anni e di raccontarci qualcosa di bello e di meno bello: “Quando si affronta la realtà si ricevono carezze ma anche qualche schiaffo, è inevitabile. Un bel ricordo è sicuramente legato all’ inaugurazione del ponte sul Trebbia dedicato al Maresciallo Daniele Paladini. Ci sono stati sicuramente tanti momenti difficili che abbiamo superato con la semplicità dei forti e degli onesti, di chi considera l’ impegno politico come un servizio al bene comune”.
Infine chiediamo di lanciare un messaggio a chi prenderà il suo posto: “Chi ci succederà, cioè questa assemblea dei sindaci, sarà sicuramente all’ altezza del compito a cui è chiamata.
Ho suggerito di continuare nel solco di questi cinque anni di buona amministrazione. Il mio mandato è stato contrassegnato dal rapporto che ho avuto e dal clima di grande stima e considerazione reciproca che si è creato con i sindaci di tutti i comuni della provincia”.
Proprio alcuni di essi hanno preso la parola, ricordando quanto fatto in questi cinque anni, affinchè questa serata servisse a tracciare un bilancio corale e non fosse solo un monologo del presidente.
E’ toccato per primo al sindaco di Fiorenzuola, Giovanni Compiani, poi a quello di Pianello, Giampaolo Fornasari e infine il primo cittadino di Castell’ Arquato, Ivano Rocchetta, poi è stata la volta di un esponente della società civile, Don Pietro Cesena, parroco di Borgotrebbia, “un parroco di periferia, quelle periferie così care a Papa Francesco”, come ha ricordato Trespidi.
Con il sacerdote c’è un rapporto di amicizia e di reciproca collaborazione e Don Pietro ha ricordato che il primo incontro con Trespidi, appena insediato, si è aperto con una benedizione che il parroco ha impartito. Poi ci sono stati i fatti concreti: il premio sussidiarietà “Padre Gherardo”, istituito da palazzo Garibaldi e vinto nella sua prima edizione da Don Cesena, cui hanno fatto seguito diversi progetti realizzati, anche in favore di ragazze madri. “Tante persone in Provincia – ha detto Don Pietro – si sono adoperate per la collettività”.
Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, ha parlato della sintonia che c’è stata tra lui e Trespidi, per superare quelle differenze più di forma che di sostanza: “entrambi volevamo raggiungere risultati orientati al bene comune” ha detto Dosi.
Infine, come già anticipato prima. c’è stato spazio per i tanti ringraziamenti che Trespidi ha tributato alla Giunta, al Direttore Generale, Dott.ssa Dritti, ai tre capi gabinetto che si sono susseguiti, al Segretario Generale, ai Consiglieri “con cui ho avuto ottimo rapporto indipendentemente dall'appartenenza politica.
“Io sono di centro destra – ha ricordato Trespidi – ma ciò non mi ha impedito di dialogare con tutti.
Vorremmo essere ricordati – ha concluso – come un' istituzione che ha dato tanto alla gente del nostro territorio. Come diceva Papa Paolo VI, la politica è la più alta forma di carità”.
Non poteva ovviamente mancare un accenno al futuro di Massimo Trespidi che risponde, senza esitazione di avere ben chiaro ciò che farà a partire dalla prossima settimana: “Da mercoledì tornerò a fare quello che facevo prima: il professore del Colombini a tempo pieno”