In mattinata presso la sala del Consiglio comunale in Municipio, il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi e il presidente di Confindustria Emilio Bolzoni nel corso di una conferenza stampa, sullo stato dell’arte del progetto di collegamento ferroviario veloce tra Piacenza e Milano, su cui le tre istituzioni sono impegnate congiuntamente, hanno chiarito che "il progetto era chiaro che avrebbe comportato ostacoli, tra le due Regioni coinvolte e i gestori" ha premesso Dosi. Ora, quindi, la proposta ufficiale rimane quella arrivata dal presidente degli industriali Bolzoni, con disponibilità economica da parte dell'amministrazione provinciale (2 milioni di euro), oltre che dalla Regione Emilia Romagna (1 milione di euro). Non è presente nel progetto, invece la Regione Lombardia.
Lo scopo oggi, per cui, è stato quello di fare il punto sulle varianti alle aspettative che il territorio piacentino aveva. A Bolzoni il compito di entrare nel merito: "Voglio essere drastico, il momento è determinante con Expo a soli sei mesi di distanza. Non siamo qui per rinunciare ma per prendere insieme una decisione forte". In buona sostanza, ha continuato il presidente di Confindustria, "la fiera milanese è fondamentale per Piacenza". E ha aggiunto: “Il collegamento ferroviario è pessimo tra noi e Milano. Siamo troppo lontani da Bologna, in cui si sta costruendo un collegamento veloce e troppo lontani da Milano, cioè se fossimo in Lombardia questi problemi non li avremmo. A Como, Pavia, Novara si sono già attrezzati in questo senso adeguato ai tempi. Escluse le 'frecce' con costi non alla portata di tutti, la mattina abbiamo due ore di 'buco' che non permette di arrivare da Piacenza a Milano. Trenord, inoltre, utilizza i treni più vecchi della sua flotta, risalenti agli anni '60. Abbiamo cercato di fare squadra, con molti incontri, sia a Milano che a Bologna. Avevamo la sensazione, dopo tre anni di lavoro, di essere ascoltati. Tre gli assessori lombardi, succedutisi in questo periodo, che hanno fatto promesse. La proposta principale è arrivata il 21 luglio a Bologna, con Rfi, Trenord, la Regione Lombardia e Emilia Romagna. Cioè di due treni nuovi con sette corse in più, tempo di percorrenza di 35 minuti fino a Rogoredo, con spesa di 2 milioni e il servizio sarebbe durato 1 anno, cioè 6 mesi oltre a Expo. In più, alla sostituzione dei treni vecchi, sarebbero stati forniti treni più capienti per le ore di punta. La proposta, seppur non perfetta, l'avremo sottoscritta. Siamo tornati a breve a Milano e invece ci è stata fatta nuova proposta: sempre due treni nuovi, spesa di 2 milioni ma 4 corse in più, nessuna sostituzione dei vecchi treni, sei mesi e non più un anno della durata del servizio. Abbiamo scritto una lettera (Provincia, Comune, Confindustria) nella quale dicevamo che non potevamo accettare. Così non va e non ha senso che i piacentini vadano trattati in questo modo. Anche perché per Expo sono stati acquistati 50 nuovi treni e nessuno sarà dedicato in più alla tratta Piacenza-Milano".
Insomma, pare che la Regione Lombardia abbia tagliato fuori Piacenza, prima promettendo un servizio aggiuntivo, rinnovato e oltre il periodo dell’esposizione milanese. Ora, invece, il progetto è stato ridimensionato. Ma, ha spiegato Dosi, “rischieremmo di spendere soldi pubblici per un servizio che non avrebeb ricadute positive”.
D’accordo il presidente della Provincia Massimo Trespidi, che ha aggiunto: "Il nostro progetto presuppone maggior velocità e qualità. Inoltre ha la prospettiva della durata nel tempo è fondamentale. Basta con i carri bestiame per i pendolari, bisogna dare valore ai nostri lavoratori che si spostano ogni mattina. Se il collegamento dovesse migliorare sono 5mila le persone, rispetto alle poco 2mila e 700 di oggi, che usufruirebbero del servizio. Quindi un progetto che potrebbe ripagarsi da solo. Vogliamo più corse (nei sei mesi di Expo) e la Provincia è pronta a investire tutti e 2 i milioni di euro necessari (derivanti dall’avanzo di bilancio)".
E ha aggiunto Dosi che “rischieremmo di spendere soldi pubblici per un servizio che non avrebeb ricadute positive”. D’accordo il presidente della Provincia Massimo Trespidi, che ha aggiunto: "Il nostro progetto presuppone maggior velocità e qualità. Inoltre ha la prospettiva della durata nel tempo è fondamentale. Basta con i carri bestiame per i pendolari, bisogna dare valore ai nostri lavoratori che si spostano ogni mattina. Se il collegamento dovesse migliorare sono 5mila le persone, rispetto alle poco 2mila e 700 di oggi, che usufruirebbero del servizio. Quindi un progetto che potrebbe ripagarsi da solo. Vogliamo più corse (nei sei mesi di Expo) e la Provincia è pronta a investire tutti e 2 i milioni di euro necessari (derivanti dall’avanzo di bilancio)". Inoltre, Trespidi, ha aggiunto che “la battaglia continua in modo compatto e credo che ora sia necessario avere alleati in Lombardia e convincere chi va convinto. Per favorire una mobilità alternativa a quella su gomma. I vertici di Expo primo di tutto, perché è nel loro interesse. Poi il Comune di Milano e domani Città metropolitana, che non ha interesse che i piacentini intasino le strade provinciali e cittadine milanesi".
Presente alla conferenza stampa anche il presidente dell’Ats (associazione temporanea di scopo per Expo) Silvio Ferrari, il quale ha detto che “non è mai esistito un Expo dove non viene valorizzato quello che di buono c'è nel paese. In questo caso parliamo di un'infrastruttura debolissima e quindi rafforzarla servirebbe sia per Expo che per il futuro della città. Sono due gli aspetti sui quali dobbiamo muoverci: quello tecnico, cioè di immagine. Noi stiamo portando avanti una lotta per il territorio. E quello politico, perché il ministro Martina (dell’Agricoltura, con la delega proprio su Expo) parla della fiera come un fatto di paese Italia. Quindi sulla questione anche lui deve essere chiamato in causa”.
A sostegno della presa di posizione di Comune, Provincia, Ats e Confindustria, anche i rappresentanti di Coldiretti Massimo Albano, dell'Unione commercianti, Giovanni Struzzola e per LiberArtigiani, Alberto Bottazzi.