Logistica piacentina ancora nella bufera. Dopo le battaglie all’Ikea, con picchetti e disordini, è ancora il sindacato autonomo Si Cobas ha gettare benzina sul fuoco coinvolgendo questa volta la cooperativa Toscana Servizi. Una trentina di lavoratori, più che altro facchini e magazzinieri, hanno fatto denuncia ieri alla Direzione provinciale del lavoro lamentando condizioni di lavoro inaccettabili: assenza di pause, flessibilità di orari che di fatto non rende possibile la gestione del tempo, mancate retribuzioni in busta paga. Il tutto condito, a detta dei cobas, da discriminazioni ai danni degli iscritti al sindacato autonomo, a quanto pare soggetti a richiami e pressioni giustificati esclusivamente, sempre stando a quanto denunciano i sindacalisti, dall’appartenenza al Si Cobas.
La Dpl naturalmente non si è ancora espressa ma a prendere le difese della cooperativa è un altro sindacato, la Fit Cisl, che con la Toscana Servizi tratta da anni e ha al suo interno iscritti e delegati. “Noi vigiliamo sempre perché venga rispettato il contratto collettivo nazionale di lavoro – dice Antonio Colosimo, segretario della Fit Cisl – e con la Toscana Servizi c’è un ottimo rapporto. Abbiamo anche siglato accordo importantissimi che riguardano proprio le pause, che vengono rispettate e che, anzi, sono di più che in altre realtà analoghe. Stiamo lavorando anche per un altro accordo che riguarda la flessibilità per tentare di uniformare le retribuzioni durante tutto l’anno in un settore che ha delle caratteristiche particolari, con picchi di lavoro a cui seguono poi periodi di calmpa”. E con riferimento alla denuncia del Si Cobas Colosimo non ha certo una posizione all’acqua di rose: sono accuse campate per aria – dice – assolutamente strumentali, che altro non fanno se non gettare un fango pazzesco sulla logistica piacentina; che questo fango non lo merita.