E venne il giorno, anzi la serata magica in cui Eataly si è svelata ai giornalisti e agli invitati all' inaugurazione dello store del gusto alla Cavallerizza.
Oscar Farinetti ha fatto da padrone di casa e guidato gli invitati alla scoperta del nuovo parco enogastronomico che aprirà i battenti al pubblico martedì prossimo, 30 settembre, dalle ore 10.
Questa sera è stato possibile assaggiare quello che sarà Eataly già a partire da dopodomani: uno store del gusto ma anche un bar-pasticceria-gelateria e tanti piccoli ristoranti dedicati ai primi piatti, al pesce, alla carne e alla pizza. Non possono ovviamente mancare i salumi e i formaggi del territorio piacentino ma non solo.
Questa sera, oltre ai pisarei e fasò, fatti secondo la ricetta più antica che li vuole conditi con i fagioli con l’ occhio, è stato possibile degustare, tra gli altri prodotti, due tartare, una di carne e una di pesce spada, un’ orata alla piastra, i paccheri di Gragnano e la pizza, insomma il meglio, l’ eccellenza della cucina italiana.
Eataly è tutto questo: un lusso che tutti possono permettersi. Come ha detto lo stesso Farinetti in un’ altra occasione, la differenza tra un piatto di pasta “normale”, diciamo così industriale, ed uno fatto con pasta prodotta con grani e farine di qualità, trafilata al bronzo ed essiccata lentamente, è di soli venti centesimi, quindi si tratta di un lusso alla portata davvero di tutti.
Amministratori locali, autorità e tanta gente a questa anteprima di Eataly che ha avuto un momento di preghiera, con la benedizione impartita da Don Giuseppe Basini, parroco di Sant’Antonino. Subito dopo il taglio del nastro ed il brindisi.
Dopo il cin cin di rito, le prime parole, a caldo, di Oscar Farinetti sono rilasciate ai nostri microfoni: “Ogni Eataly lo dedichiamo a un valore per noi importante. I grandi valori positivi sono in estinzione soprattutto nel nostro paese.
La verità, l’ impegno, il coraggio e il rischio ma, soprattutto, la biodiversità, vero primato dell’ Italia, che nasce dalla Provincia, con la sua storia, le sue tradizioni, e che in un momento come questo si trova in crisi.
Abbiamo scelto Piacenza come grande icona della Provincia italiana: un territorio che produce dei prodotti fantastici ma che si trova in difficoltà nel commercializzarli, nel narrarli. Avete i salumi più buoni d’ Italia, un vino strepitoso, 15 prodotti dop ortofrutticoli e la più buona zucca d’ Italia”.
“Piacenza – continua Farinetti – ha la fortuna e la sfiga di essere una città di confine. Non so quale altra città d’ Italia si trovi al confine di tre regioni, forse addirittura anche quattro. Ciò porta vantaggi sotto il profilo logistico ma anche la sfiga, dal punto di vista dell’ immagine, perché si rischia di mancare d’ identità”.
Non poteva ovviamente mancare un accenno a Expo 2015 che secondo Farinetti “sarà un’occasione enorme per noi italiani e dobbiamo crederci tutti” e lui ci crede più di tutti, anche più degli stessi organizzatori che nelle loro stime prevedono un' affluenza di 20 milioni di visitatori mentre Farinetti rilancia e ne prevede 30 milioni di cui 10 milioni di stranieri.
Secondo il patron di Eataly “Sarà un casino accogliere questa moltitudine e bisognerà cercare di fargli vedere le bellezze della biodiversità artistica, umana ed agroalimentare dei territori, i quali dovranno inventare qualcosa di attrattivo per far arrivare la gente”.
Soddisfazione espressa anche dal sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, che si augura che Eataly sia un volàno per la promozione di nuove professionalità, prodotti locali e le eccellenze del nostro territorio.
L' assessore al Commercio del Comune, Katia Tarasconi racconta la genesi di Eataly Piacenza.