Torna a farsi sentire la voce di protesta degli agenti della Polizia Municipale di Piacenza e lo fa da un palcoscenico importante come quello del festival del Diritto.
Proprio mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, teneva il suo incontro a Palazzo Gotico, una decina di agenti, appartenenti ai sindacati SULPL e UGL manifestavano silenziosamente all’ imbocco di via Sopramuro.
Assieme a loro alcuni esponenti di UGL Polizia Penitenziaria, giunti a dar manforte ai colleghi, impegnati in un’ azione di lotta che ormai prosegue da diversi mesi.
I vigili urbani hanno posto l’ indice sull’ organico ridotto e composto da una elevata età media. A questo si aggiunge, non meno importante, l’ aspetto economico con contratti bloccati dal 2008 o indennità non pagate, come quella relativa all’ ordine pubblico.
Ultimo, ma non ultimo, il “ventaglio” di interventi diventato sempre più ampio da affrontare per gli agenti della Polizia Municipale piacentina: non solo incidenti stradali o operazioni di contrasto del commercio abusivo, ma veri e propri compiti di polizia.
Ai nostri microfoni Paolo Sarasini del SULPL, Maurizio Libelli di UGL e Gennaro Narducci di UGL Polizia Penitenziaria
Nel corso del loro sit-in, gli agenti, che giornalmente pattugliano le nostre strade, hanno consegnato un volantino in cui si spiegano eloquentemente le ragioni della protesta. A scriverlo un agente di Polizia Municipale della vicina Parma che in una accorata lettera-appello, spiega come è cambiato il suo modo di lavorare, considerandosi figlio di un Dio minore a causa della complicazione e della difficoltà nell’ espletamento delle proprie mansioni, ponendo l’ accento su queste tematiche:
“Polizia e Carabinieri ci chiedono sempre più di frequente supporto. I Questori ci coinvolgono nei servizi congiunti, nei servizi Stadio e nelle manifestazioni, anche per questioni di ordine pubblico.I Tribunali, ormai in modo continuativo, ci considerano Forza Pubblica per l'esecuzione degli sfratti.
Eppure nonostante questa realtà sia conosciuta da tutti le Istituzioni, forse per scelta, forse per convenienza o, nella migliore delle ipotesi, per distrazione, le stesse Istituzioni continuano a urlare ai 4 venti che noi siamo "vigili" e non poliziotti, che non possiamo fare per legge Ordine Pubblico!”
“Non siamo impiegati – continua ancora il documento – il nostro lavoro è fortemente disagiato (ma non godiamo degli anni usuranti), pericoloso (ma non abbiamo le indennità di ordine pubblico), ricco di insidie (ma ci hanno tolto la causa di servizio) e lavoriamo sulle 24 ore, di sabato e domenica, a Pasqua e a Natale, con freddo, pioggia, neve o tempesta.
Più di tutti, noi abbiamo perso da questa crisi perché buona parte del nostro stipendio derivava da voci accessorie, ottenute con anni di lotte in sede di contrattazione decentrata. Voci cancellate da un giorno all'altro. Da 7 anni abbiamo i contratti bloccati, come tutti i dipendenti pubblici, così come le progressioni economiche.
E in più attendiamo la Legge di Riforma da almeno 10 anni con proposte che vagano nelle commissioni parlamentari con l'evidente volontà di non riformare niente…..perchè in fondo FA COMODO A TUTTI FARCI FARE I POLIZIOTTI E TRATTARCI DA IMPIEGATI!”