A Piacenza il primo altare al mondo dedicato a San Giovanni Paolo II

Sarà l’antica basilica di Sant’Eufemia a Piacenza ad ospitare il primo altare al mondo dedicato a San Giovanni Paolo II. Un’opera capace di unire storia e fede, frutto dell’ingegno creativo del noto artista Franco Scepi e che sarà presentata pubblicamente domenica 28 settembre, alle ore 11, nell’ambito delle celebrazioni per festa liturgica di Santa Eufemia Vergine e Martire. Presenti, per l’occasione, il vescovo di Piacenza – Bobbio Gianni Ambrosio e il prevosto della Basilica, monsignor Pietro Casella.

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A rendere possibile l’evento è la collaborazione della Galleria Placentia Arte.

L’altare – omaggio all’impegno di Karol Wojtyla per la pace e per la lotta contro i totalitarismi – sarà ubicato a destra di quello centrale e ospiterà il ritratto del Santo dipinto dallo stesso artista, gemello di quello donato al Papa in Vaticano dai Premi Nobel per la Pace durante l’udienza del 1999.

La pala e le gambe che lo sorreggono sono state integrate con formelle in bassorilievo che replicano lo storico simbolo “L’Uomo della Pace” di Scepi; esatta reiterazione di quelle archiviate dalla Fondazione Codex Codicum che se ne fregia sullo storico Tomo.IPax custodito nelle Biblioteche Vaticane. L’immagine della testa dell’uomo, prigioniero nel muro delle intolleranze politiche e religiose, fu ispirata dallo stesso Giovanni Paolo II nel 1977. Utilizzata come poster del film "L'uomo di marmo" (1977), fu indicata da Michail Gorbaciov come il simbolo della fine della guerra fredda. Riprodotta in una statuetta, è diventata il riconoscimento consegnato nei summit dei Nobel per la pace e attribuito, tra gli altri, al Dalai Lama, Rigoberta Menchú, Adolfo Pérez Esquivel, Betty Williams, Lech Walesa, Roberto Benigni, Claudio Baglioni e Massimo Cacciari.

Franco Scepi: l’artista

Franco Scepi sperimenta tutti i media ed i linguaggi espressivi, dal teatro al cinema, dalla pubblicità, alla pittura. Architetto scenografo al Teatro alla Scala di Milano (allievo di Nicola Benois) e in televisione (L'amico del giaguaro), regista di film d’autore, con l’avvento del boom economico si avvicina ai mondi del marketing e della pubblicità.

Collaboratore di Andy Warhol negli anni ’70, in seguito definisce la sua personale visione artistica come “Over Ad’Art”, capovolgendo il senso della Pop Art verso l’etica.

Nel 1987 è premiato a New York con l’Oscar per la Pubblicità.

Nel 1999 Michail Sergeevič Gorbačëv ed i Nobel della Pace sottoscrivono l’immagine “L’uomo della pace”, creata da Scepi nel 1977, per il manifesto del film “L'uomo di marmo di Wajda”. L’immagine, ispirata da Karol Woitjla, è ritenuta emblema anticipatore del crollo del muro di Berlino. Differenti copie del monumento, con il sostegno del Museo MAGI di Milano, sono state acquisite da Città e Gallerie d’Arte.

Con il simbolo “Scepi's Man for Peace” sono stati premiati Premi Nobel e personaggi dello spettacolo che si sono distintisi per il loro impegno etico, tra i quali Roberto Benigni nel 2002.

Fra le opere più recenti dell’artista, si segnala il grande monumento “Goccia della Terra”, esposto alla Fondazione Dino Zoli di Forlì. Il monumento, pensile, è dedicato a tutte le Madri della Terra, a partire da Jetsum Pema, sorella del Dalai Lama e Grande Madre del Tibet, alla quale Franco Scepi ha donato il progetto dell’opera.