“Da anni lo Stato ci succhia il sangue, per questo abbiamo deciso almeno di donarlo a chi ha bisogno”. E’ stata questa la provocazione dei sindacati delle forze dell’ordine piacentine, che in mattinata hanno osservato tre ore di sciopero, tenendo anche varie assemblee, in protesta su vari temi. Oltre alla cronica carenza di organici, Sap, Sappe, Sapaf Conapo, sono tornati a chiedere una riforma seria del comparto Sicurezza e Soccorso Pubblico, senza dimenticare lo sblocco degli stipendi e i rinnovi contrattuali.
Conclusa l’assemblea in questura, questa mattina, che ha visto un’alta partecipazione (circa un centinaio di appartenenti alle forze dell’ordine, tra polizia, penitenziaria, corpo forestale e vigili del fuoco) è spettato a Ciro Passavanti (Sap), Rachele Nobile (Sappe) e Alberto Ranzani (Sapaf) fare il punto della situazione e rilanciare le richieste rivolte direttamente al premier Matteo Renzi. “Basta al blocco del tetto stipendiale e ai mancati rinnovi contrattuali” hanno sottolineato più volte, chiedendosi infine: “Ma lo Stato è dalla nostra parte?”.
Oltre allo sciopero di tre ore, come detto, alcuni aderenti hanno poi deciso di recarsi al Centro trasfusionale per donare il sangue in segno di protesta: “Da anni lo Stato ce lo succhia senza darci niente in cambio, ora abbiamo deciso almeno di donarlo a chi ha più bisogno”.