Perino è un paese in lutto. La morte del piacentino 48enne Maurizio Ferri, detto Peo, ha provocato un enorme dolore all’interno della comunità. Anche perché Peo era una persona solare, in grado di farsi amare. Anche perché Peo lascia quattro figli e la moglie. Il suo camion è rimasto coinvolto in un tragico tamponamento con altri due tir giovedì mattina, 4 settembre, lungo l’autostrada A21 all’altezza di Castelsangiovanni. La commozione è tanta, come emerge dai messaggi lasciati dagli amici: “Un grande uomo che purtroppo non c'è più”, “Senza Maurizio il nostro mondo e più povero” scrive un collega, “Maurizio era un caro amico e una grandissima persona, nonché un camionista esperto”, “Grande persona, amico e autista esperto”.
Il tir di Maurizio si è ritrovato la strada sbarrata da altri due camion che viaggiavano davanti a lui e che si erano appena scontrati, tamponandoli a sua volta. Qualcuno azzarda una spiegazione che se confermata dai rilievi della polizia stradale potrebbe gettare luce su un gesto esemplare da parte del 48enne: “Avrebbe potuto anche evitare di frenare bruscamente e avrebbe potuto invece buttarsi sull'altra corsia, ma così facendo avrebbe provocato danni gravi alle automobili che sopraggiungevano e quindi è possibile che abbia deciso di frenare: e ciò gli è costato la vita”. Sono solo ipotesi, ovviamente, ma chi conosceva Peo sa che non ci sarebbe da stupirsi se avesse deciso di sacrificare la propria vita per non travolgere altri automobilisti.