Il Soccorso alpino ribatte: “Caduto nel dirupo, noi titolati all’intervento”

"Il nostro intervento è stato giusto e rispettoso dei protocolli. Eravamo titolati a farlo e abbiamo risposto con tempestività all'emergenza". Dopo le polemiche dei giorni scorsi sull'intervento di soccorsi all'uomo caduto nel dirupo a Groppo Ducale (Bettola), Enrico Morini, responsabile Stazione "Monte Alfeo", replica ai vigili del fuoco con una nota a nome Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Qualche giorno fa i sindacati dei vigili del fuoco avevano polemizzato sostenendo di non essere stati informati tempestivamente dell'intervento da compiere.

 

Radio Sound

"Corre l’obbligo di replicare ad un comunicato pregno di errori ed omissioni che manipola un intervento di soccorso sanitario urgente.

L’evento di cui trattasi è un soccorso sanitario di persona infortunata per caduta accidentale localizzata in modo preciso in ambiente boschivo impervio. La normativa ed i protocolli di riferimento sono solo ed esclusivamente quelli di emergenza sanitaria e non quelli di soccorso tecnico o di ricerca persone.

Per onor di verità si rende necessario precisare la reale dinamica degli eventi dell’intervento di Costa di Groppo Ducale del 28-08-2014 dalla quale emerge in modo oggettivo ed inequivocabile che l’attivazione della macchina del soccorso è stata tempestiva, nel pieno rispetto di norme, regolamenti e protocolli al pari della risposta operativa:

Arrivo della chiamata di soccorso alla Centrale Operativa di Piacenza e, VISTA LA LOCALIZZAZIONE DELL’INFORTUNATO, inoltro da parte della stessa della SELETTIVA alla base di elisoccorso ELIPAVULLO dotata di dispositivi per l’intervento sanitario in ambiente ostile e di tecnico di elisoccorso di soccorso alpino

CONSEGUENTE Contemporanea attivazione alle ore 18,10, DA PARTE DELLA CENTRALE OPERATIVA, del CAPOSTAZIONE DELle squadre territoriali di soccorso alpino in supporto all’elisoccorso con delucidazioni RELATIVE Alle circostanze dell’intervento (SOCCORSO SANITARIO URGENTE DI SOGGETTO GRAVEMENTE TRAUMATIZZATO CON  POLITRAUMI COMPLESSI, POSIZIONATO IN LUOGO BOSCHIVO IMPERVIO, SPECIFICATAMENTE LOCALIZZATO)

PARTENZA DA PONTE DELL’OLIO (PC) DEI PRIMI QUATTRO OPERATORI DI SOCCORSO ALPINO

PARTENZA DA PIACENZA DI ULTERIORE SQUADRA DI SOCCORSO ALPINO ORE 18,30

PARTENZA DA PIACENZA DI ULTERIORE SQUADRA DI SOCCORSO ALPINO ORE 18,45 POI LIBERATA IN QUANTO SUPERFLUA

ARRIVO A GROPPO DUCALE DELLA PRIMA SQUADRA DI SOCCORSO ALPINO IN CONTEMPORANEA CON L’AMBULANZA DEL 118 ORE 18.50

IL PAZIENTE E’ A CIRCA 1,3 KM NON RAGGIUNGIBILE DA MEZZI RUOTATI MA SOLO DA QUAD O MOTOCROSS O A PIEDI

ARRIVO SULLA ESATTA VERTICALE DEL PAZIENTE DA PARTE DI ELIPAVULLO IN CONTEMPORANEA  VIA TERRA ALLA PRIMA SQUADRA DI SOCCORSO ALPINO E DELL’EQUIPE SANITARIA DELL’AMBULANZA ORE 19,05

ELISBARCO CON VERRICELLO DELL’EQUIPE SANITARIA ELISOCCORSO UNITAMENTE AL TECNICO DI ELISOCCORSO ED IMMEDIATO INIZIO DELL’ATTIVITA’ MEDICA DI STABILIZZAZIONE DEL PAZIENTE DA PARTE DEL MEDICO DELL’ELISOCCORSO COADIUVATO DALL’EQUIPE SANITARIA AMBULANZA ORE 19,11

ARRIVO DI ULTERIORE SQUADRA DI TECNICI DI SOCCORSO ALPINO E, APPENA TERMINATA LA STABILIZZAZIONE SANITARIA ALLE ORE 19,30, TRASPORTO DEL PAZIENTE CON BARELLA DI ELIPAVULLO A CIRCA 70 MT DAL LUOGO DEL SINISTRO IN AREA ADATTA AL SUO VERRICELLAMENTO.

IMBARCO PAZIENTE SULL’ELICOTTERO ALLE ORE  19,52

SI PRECISA CHE GLI ORARI SOPRA RIPORTATI SONO TUTTI DOCUMENTATI E REGISTRATI NEi tabulati e neLLE COMUNICAZIONI RADIO DEL PERSONALE INTERVENUTO E NON SONO STATI riferiti FANTASIOSAMENTE DA ANONIMI SOGGETTI FORSE PRESENTI SULL’INCIDENTE.

LA DENUNCIA SINDACALE DEI VVF scaturisce da UNA cosiddetta “vox populi” (citando letteralmente: “come riferito da alcune persone presenti..”) non verificata ma strumentalizzata al solo fine di formulare ingiustamente un'accusa di disservizio e di ritardo in un soccorso a paziente critico.

Come emerge dai tabulati e dalle registrazioni, dal momento dell’attivazione da parte della centrale operativa il soccorso sanitario medicalizzato urgente, integrato dal Soccorso Alpino, ha raggiunto il paziente in un’ora ed in pari tempo ha potuto valutare le sue condizioni sanitarie, svolgendo e completando l’attività sanitaria salvavita di stabilizzazione dell’infortunato.

L’intervento ha avuto un esito regolare, nel pieno rispetto delle esigenze di urgenza sanitaria dell’evento.

Leggiamo che l’Ill.ma squadra dei VVFF era pronta, laddove attivata, a fornire un mero supporto tecnico ad un paziente che invece necessitava di un supporto sanitario

Le circostanze dell’intervento acquisite in tempo reale dalla Centrale Operativa, avevano chiarito sin da subito agli operatori preposti la valutazione dello scenario, della sua rischiosità e delle forze da impiegare.

Il Soccorso Alpino, come da comunicazioni ricevute e come da stima corretta del capostazione, ha assistito, agevolato la movimentazione e presidiare sulla sicurezza dell’equipe sanitaria, unica realmente indispensabile alla persona così gravemente ferita.

I soccorsi sanitari urgenti di pazienti localizzati sono competenza del 118 e, funzionalmente agli scenari ove si verificano, sono proceduralizzati in ossequio ad anni di esperienza e fattiva collaborazione, formazione congiunta ed integrata fra le sue componenti.

Il Soccorso Alpino è componente del 118 negli interventi sanitari in ambiente impervio, e questo non per manie di protagonismo ma per convenzioni, regolamenti e leggi dello Stato.

Denunciare come un disservizio la mancata comunicazione alla Prefettura ed ai pompieri di un soccorso sanitario in ambiente impervio è puro artificio.

Manipolare le tempistiche per fare apparire la sussistenza di un ritardo in un soccorso a persona in grave pericolo di vita è pura strumentalizzazione.

La richiesta di soccorso ha raggiunto il Soccorso Alpino, quale componente del 118, alle 18,10 e non alle 16,30.

Rammarica assistere nella nota sindacale ad una recrudescenza dei toni e ad una volontà denigratoria soprattutto avuto riguardo alla circostanza che la denuncia che leggiamo scaturisce da una circostanza acquisita come una diceria anonima, non verificata, priva di riscontri.

Coloro coi quali abbiamo sempre collaborato nell’ambito di una ripartizione dei ruoli radicata nella vicendevole esperienza decennale, ora paiono determinati ad assumere  un ruolo di antagonismo funzionale.

Ed attraverso le note sindacali l’operazione viene eseguita con strumentalizzazioni di interventi di soccorso sanitario del tutto regolari

In più occasioni ci siamo imposti impassibilità quando, da parte di questi sindacati, si è squalificato l’operato e la professionalità del Soccorso Alpino per il solo fatto che è prestata da volontari ed ancor quando si è provocatoriamente assimilato la natura di un Corpo Nazionale dello Stato a base volontaria, qual è il Soccorso Alpino, a quello del circolo ricreativo.

Rammentiamo a quelli che vogliono ad ogni costo essere i nostri antagonisti, nostro malgrado, che squalificare la professionalità dei volontari in quanto tali getta discredito anche alla componente volontaria dei VVF che è la grande parte dell’intero personale operativo.

Il nostri operatori svolgono le loro funzioni professionalmente perché i corsi di formazione e di verifica, sotto l’egida di scuole nazionali riconosciute dalla legge, ne garantiscono la professionalità con controlli e retraining tecnici di frequenza quantomeno mensile.

Inoltre ci piace sottolineare che sminuire la specializzazione dei soccorritori alpini stride col fatto che numerosi vigili del fuoco sia volontari che effettivi hanno preso parte a nostri corsi nazionali o regionali di formazione e tutt’ora acquisiscono e conservano le certificazioni operative (es. cinofili, operatori di soccorso alpino) delle nostre scuole riconosciute dalla legge.

La storia del Soccorso Alpino è lì da leggere negli anni di soccorsi in montagna e negli ambienti impervi, il nostro legislatore se ne è reso conto decenni or sono codificandone la competenza e la professionalità come ente specialistico di utilità sociale.

Chi non la conosce è solo perché è estraneo all’alpinismo ed al conseguente ambito di soccorso in ambiente impervio (intendendosi questo non sulla scorta di un dato altimetrico o di localizzazione geografica ma sulla scorta della sua accessibilità o meno con tecniche e manovre prettamente alpinistiche).

Il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino è nato per rispondere a questo tipo di emergenze, questo ha sempre fatto e questo, come componente del 118, continua a fare senza pretendere di voler operare nelle emergenze subacquee o di incendio.