A una manciata di settimane dal voto per le nuove Province (il 12 ottobre), il dibattito nazionale si è spostato sulle sorti dei decreti attuativi, ancora non approvati dal Parlamento come osserva Sergio Rizzo in un articolo sul Corriere della Sera. Fatto che, allo stato, rende la riforma solo potenziale e che alimenta nuovo polemiche sulla bontà o meno di questa rivoluzione di carattere istituzionale. Tra le voci avverse alle caratteristiche di questa riforma c’è anche quella dell’avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente nazionale di Confedilizia e da sempre attento conoscitore dei meccanismi istituzionali piacentini e romani. Richiesto di un parere in merito al futuro dell’ente, Sforza Fogliani stronca in toto la normativa. “Devo dire che sono molto deluso da questa riforma – spiega – Le Province vengono abolite, ma in realtà restano in piedi ridotte ad organi di secondo livello quindi in sostanza con un rafforzamento della classe politica; abbiamo un Senato che la gente crede venga abolito e che invece resta in piedi seppure ridotto a un centinaio di senatori rappresentanti la classe politica più screditata d’Italia, i consiglieri regionali”. E qui Sforza Fogliani non fa sconti: “Almeno tre quarti dei consiglieri regionali sono indagati per quelle sporche e ignobili vicende legate alle modalità di spesa dei soldi delle Regione”. Il presidente di Confedilizia prosegue: “Sono profondamente deluso e tutti i cittadini dovrebbero essere costretti a leggere la legge con la quale sono state fintamente abolite le Province: è un coacervo di cavillosità, di norme che non stanno in piedi che si rincorrono a creare un sistema confuso, che non porterà a nulla di buono per il nostro ordinamento giuridico e nemmeno sotto il profilo di risparmio di spesa”.